Mondragone. AMBC: “Neppure capaci di gestire l’ordinaria amministrazione”

“Il mutismo del sindaco Pacifico sta diventando noto in tutt’Italia. Anche i giornalisti del ‘Fatto’ se ne sono accorti. Come sono ormai di fama nazionale l’evasione e l’elusione dei mondragonesi e la cattiva amministrazione della città. E da Pacifico l’immagine negativa si allunga come un’ombra tetra su tutta la sua amministrazione, oscurando anche chi cerca disperatamente di cambiare. Peppino Piazza, per esempio, è senza dubbio un valido tecnico e un assessore d’esperienza e di volontà. Tuttavia, la mediocrità ed il pressappochismo dell’Amministrazione Pacifico non fa sconti a nessuno e travolge tutti”. Lo dichiara l’Associazione Mondragone Bene Comune.

“Anche coloro che cercano nel caos amministrativo e nel vuoto politico di questo sindaco e del suo mentore di fare qualcosa. Facciamo un esempio. Quando qualche tempo fa con un mero provvedimento di giunta sono state decise le modalità di utilizzo delle palestre scolastiche da parte di associazioni e gruppi sportivi siamo rimasti a dir poco delusi. Non solo perché avremmo voluto che su queste cose fosse stato, come dice la legge, il Consiglio comunale a “dettare legge”, senza essere sistematicamente usurpato, ma anche perché ancora una volta si stava agendo “alla carlona”. Ma, d’altra parte, è su tutte le strutture sportive pubbliche che si dovrebbe avere finalmente un nuovo approccio, che l’AMBC, sbagliando miseramente, sperava di poter avere con Pacifico. Le palestre scolastiche, come si sa, sono luoghi che presentano molte criticità: rischi legati alle attrezzature, dovuti a mancata manutenzione o errato fissaggio; rischi legati all’edificio, per la presenza di materiali non adeguati, sporgenze pericolose e avvallamenti nel pavimento, vetri non antisfondamento, ecc.; rischi legati all’organizzazione, ovvero lo svolgimento di attività non permesse, magari in promiscuità d’uso, o la mancata sorveglianza. Prima domanda: ma il Documento di Valutazione dei Rischi scolastico prevede chiaramente la valutazione dei rischi relativamente al locale palestra e alle attrezzature ginniche utilizzate? A seguito della valutazione dei rischi è necessario, come si sa, che il Servizio di Prevenzione e Protezione predisponga un dettagliato regolamento. Seconda domanda: ci sono questi regolamenti e vengono portati a conoscenza di tutti coloro che utilizzano queste strutture? Le norme dovrebbero considerare: il controllo di strutture, impianti e attrezzature, ed anche le periodicità; l’abbigliamento e le calzature degli allievi; le attività consentite e vietate; il comportamento da tenere negli spogliatoi; le modalità di fruizione della palestra da parte di eventuali soggetti esterni, come ad esempio associazioni sportive; la chiusura, la sorveglianza, e la gestione delle emergenze; l’aspetto igienico della struttura, in particolar modo per quanto riguarda il pavimento della palestra; le modalità di deposito dei materiali di grandi dimensioni, che vengono conservati direttamente in palestra ecc.. Terza domanda: è stabilito tutto ciò oppure si va avanti “all’impronta”, sperando che non accada mai nulla? Ma l’aspetto più preoccupante è appunto quello della promiscuità, in considerazione del fatto che le palestre vengono utilizzate sia dalle scuole che dal comune, che le concede in uso a società o gruppi sportivi esterni. L’uso promiscuo della palestra necessita della definizione di precise procedure per la sua gestione giornaliera. Risulta indispensabile, infatti, definire tra scuola e soggetti esterni le modalità di comunicazione e di segnalazione di eventuali carenze, rotture, pericoli e quant’altro possa creare pregiudizio alla sicurezza degli utenti dei locali. E noi sappiamo che non di rado questa promiscuità crea disordine, irresponsabilità e danni. Quarta ed ultima domanda: ma se anche su questioni di ordinaria amministrazione come questa non riusciamo a cambiare, perché abbiamo scelto questo sindaco? Nota a margine: l’AMBC è costretta a porre pubblicamente queste domande e non ha chiesto l’accesso agli atti perché dopo tre mesi il portavoce Gianni Pagliaro è ancora in attesa di risposte da parte del comune rispetto all’altra richiesta di accesso riguardante i servizi cimiteriali a domanda individuale”.

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Redazione

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