Schmidt, sveliamo i segreti di Artemisia

Forse un autoritratto della pittrice, come sosteneva nei suoi studi anche lo studioso Francesco Solinas? Chissà. Hanno permesso di svelare i segreti della pittura della grande Artemisia Gentileschi, oggi tra le pittrici più celebrate, gli studi e le analisi che gli Uffizi hanno affidato all’Opificio delle pietre dure della Santa Caterina d’Alessandria. Lo anticipa all’ANSA il direttore delle Gallerie Eike Schmidt, che sulla presenza dell’autoritratto non risponde, ma rivela: “Tra le scoperte c’è che dalle analisi fatte dall”opificio sono emerse stesure nascoste e diverse del dipinto”. I risultati dello studio che ha accompagnato il delicato restauro della tela verranno presentati alla stampa il 4 marzo, non a caso nella settimana della festa della donna, fa notare Schmidt. Non sarà l’unica iniziativa dedicata dagli Uffizi all’universo femminile. Tra queste, ricorda il direttore, anche “Lessico Femminile. Le donne tra impegno e talento 1861 – 1926, mostra dedicata alla figura della donna tra 800 e 900″.
Curata da Simonella Condemi, la rassegna che si apre il 7 marzo (fino al 26 maggio) esplora un arco temporale che va dall’Unità Nazionale che coincide con l’iscrizione di alcune lavoratrici alla fratellanza artigiana, e si conclude con l’anno in cui venne assegnato il Nobel a Grazia Deledda. Le opere, firmate tra gli altri da grandi nomi della pittura femminile, da Julia Hoffmann a Elizabeth Chaplin, Lavinia Fiorilli, Juana Romani, Ida Botti Scifoni, Rebeca Matte, documentano la varietà dei talenti che hanno reso le donne interpreti della storia e del sapere, in settori diversi che vanno da quello più umile del lavoro dei campi fino a quello artistico-artigianale, letterario e scientifico.

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Redazione

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