Testi universitari, blitz GdF in una copisteria del Casertano

La Compagnia della Guardia di Finanza di Capua, nel corso di un controllo in materia di verifica del rilascio di scontrini e ricevute fiscali nei confronti di una cartolibreria con sede in Santa Maria C.V. (CE), ha riscontrato che presso l’esercizio commerciale venivano illecitamente proposte per la vendita agli studenti della vicina Facoltà di Giurisprudenza copie integrali di libri di testo universitario.

Ad insospettire i militari all’atto dell’accesso, è stato il continuo andirivieni di studenti della limitrofa Università che si recavano presso la storica libreria sammaritana, dove poi si è scoperto che acquistavano a prezzi notevolmente inferiori rispetto agli originali copie di interi libri di testo finemente rilegate e “pronte all’uso”.

Dai testi in uso nella materia di diritto pubblico a quelli di diritto tributario, manuali per la preparazione a concorsi delle Forze dell’Ordine e ad esami di specializzazione professionale, sono stati complessivamente oltre 160 i testi, in formato cartaceo, sequestrati dalle Fiamme Gialle nel corso dell’ispezione all’interno dei locali. Per ogni testo rinvenuto è stata applicata una sanzione amministrativa di circa 103 euro.

La legge 633/1941, infatti, consente la riproduzione di opere dell’ingegno pubblicate per la stampa, esclusivamente “per uso personale” del cliente, previo pagamento di un compenso forfettario che ciascun punto di riproduzione deve corrispondere alla SIAE. In ogni caso, la norma non consente di fotocopiare l’intero volume, ma solo una parte minima, non superiore al 15% dell’opera, senza alcuna possibilità di frazionare l’ordine per eludere il divieto.

Invece il titolare del punto vendita prendeva le ordinazioni e poi faceva trovare il testo completo e già rilegato e per questo è stato denunciato alla Procura della Repubblica competente per le violazioni previste dalla normativa vigente in materia di diritti d’autore.

Per altro verso i giovani clienti, per tipologia di testi evidentemente aspiranti poliziotti e magistrati non hanno certo dato prova di eticità e di senso civico alimentando così il mercato illecito parallelo. La speranza è che in futuro, responsabilmente e coerentemente con la propria indole, scelgano altri sbocchi professionali.

Redazione

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