(VIDEO) Napoli. Sgominata la “banda dell’Università”

Nella mattinata odierna gli uomini della Polizia di Stato del Commissariato Montecalvario hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa su richiesta della locale Procura dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Napoli nei confronti di tre soggetti, perché ritenuti responsabili il primo di furto aggravato consumato presso un Istituto universitario e gli altri due di ricettazione.

A seguito di attività indagine e grazie alla visione delle immagini del sistema di videosorveglianza a servizio dell’Istituto nonché di altri esercizi dell’area interessata alle indagini, è stato possibile constatare che il 16 gennaio u.s. tre ladri, due dei quali ancora da identificare, dopo aver divelto il portone, si erano introdotti all’interno dell’aula multimediale dell’Università attraverso un porta finestra di cui avevano rotto la serratura, per poi asportare 111 dispositivi elettronici, custoditi in armadi blindati, per un valore complessivo di 120.000 euro circa.

Dopo il sopralluogo gli agenti del Commissariato Montecalvario accertavano che i tre indiziati del furto si erano allontanati con la refurtiva, salendo a bordo di un taxi. Si procedeva pertanto ad effettuare accertamenti tramite le varie compagnie di taxi presenti sul territorio, fino ad individuare il taxista che aveva effettuato la corsa e il percorso effettuato. L’uomo aveva ricevuto una chiamata per prelevare tre persone con strumentazione musicale al seguito, che necessitavano di una vettura di grandi dimensioni. Giunto sul posto, aveva trovato ad attenderlo tre giovani vestiti di scuro con scaldacollo e cappelli, con grande fretta di andare via. Avevano con loro grandi scatoloni chiusi e vari pacchi di grandi dimensioni, che riponevano nel portabagagli.

Ripercorso il tragitto effettuato, grazie ad una intensa e celere attività investigativa, la refurtiva è stata ritrovata presso le abitazioni di due dei tre soggetti, che nascondevano le strumentazioni informatiche asportate, che presentavano gli stessi codici seriali di quelli denunciati.

Quanto rinvenuto è stato immediatamente restituito all’Università e i tre sono stati condotti presso il carcere di Poggioreale. Proseguono le indagini volte ad identificare gli altri due autori del furto.

Redazione

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