Caso Ucraina – Toto Cutugno, il cantante: “Lasciatemi cantare”
Il manager di Toto Cutugno, Danilo Mancuso, è “sorpreso e fortemente preoccupato” in seguito alla richiesta da parte di deputati ucraini di vietare l’ingresso del cantautore nel Paese.
“Toto – spiega Mancuso all’ANSA – è sempre stato distante dall’ambito politico e in tutta la sua vita non si è mai espresso in nessuna direzione”.
“Mi sorprende – aggiunge il manager – che questa richiesta venga fatta una settimana prima del concerto di Cutugno del 23 marzo a Kiev, oltretutto sold out da tempo. Si tratta di un teatro di 4000 posti, inoltre la pubblicità e la promozione di questo evento è partita tanti mesi fa. Sono fortemente preoccupato – dice ancora Danilo Mancuso – perché stiamo lavorando sul progetto da tempo. Ho voluto proporre il concerto con l’orchestra sinfonica di Kiev, composta da 60 elementi, seguendo la volontà dell’artista di creare forme di collaborazione e di contaminazione com’è avvenuto con il coinvolgimento del coro dell’Armata Rossa in occasione del Festival di Sanremo 2013″. Pensare di annullare il concerto di Kiev per problemi politici “mi sembra assurdo – spiega ancora – in quanto Toto è sempre stato distante dall’ambito politico e in tutta la sua vita non si è mai espresso in nessuna direzione. Tra l’altro – sottolinea – abbiamo rinunciato ai concerti in Crimea dopo l’annessione alla Russia perché ciò avrebbe significato non poter andare più in Ucraina per via delle restrizioni imposte dal governo”.
La notizia di oggi è un fulmine a ciel sereno per lo staff di Cutugno che ricorda che “Toto è ambasciatore della musica italiana nel mondo da oltre 40 anni, ruolo che continua ad esercitare anche con questo tour che, dopo Kiev, tocca numerose capitali europee tra cui Budapest, Praga, Varsavia, Bratislava”.