Fuori controllo a Colleferro, FN: Situazione di degrado”

Ormai è da decenni che a Colleferro c’è un problema che nessuno affronta e che, anzi, nel tempo si è cercato di nascondere o addirittura di incentivare. Ma veniamo ai fatti: nello svincolo della prima rotonda sulla via Carpinetana Nord provenendo dal cosiddetto “Colosseo”, c’è una via a metà strada tra una mulattiera di campagna e una via industriale. Secondo i progetti mai portati a termine, tale via dovrebbe rappresentare il nuovo asse viario di alleggerimento del traffico in entrata ed uscita da #Colleferro in direzione Pantano di Segni, così da permettere ai numerosi abitanti della città lepina, assieme a quelli diretti verso Carpineto, Montelanico, Gorga e Gavignano di non passare nel centro urbano colleferrino. Purtroppo, tale progetto improntato dalla precedente giunta Cacciotti, non trovò i fondi necessari dall’allora Provincia di Roma per la realizzazione del ponte d’attraversamento della ferrovia FL6, collegante Roma a Cassino e Caserta; la successiva giunta Sanna provò, appena insediata, a ricevere il finanziamento necessario dalla neonata Città Metropolitana di Roma Capitale, ricevendo anche in questo caso un “le faremo sapere” che ancora attende seguito.

Nel frattempo -, spiega il coordinatore dell’area lepina per Forza Nuova, Gianni Stellaoltre a proseguire con i quotidiani disagi per un’intera zona, tale cantiere a cielo aperto ha iniziato a produrre quello stato di degrado, insicurezza e inciviltà classico di tutte le opere incompiute: sporcizia, materiali abbandonati, erba incolta e illegalità a pochi metri dal centro cittadino, separati solo da due binari di una linea ferroviaria. A metterci il carico, la pluridecennale presenza di un accampamento di nomadi, stipati in baracche ed una casa regalata dalla parrocchia di San Bruno anni fa, completamente accerchiati da cumuli di immondizia che ricopre l’intero insediamento per decine di metri, tra televisori e frigoriferi rotti ed altamente inquinanti, topi nel loro habitat naturale e roghi quotidiani di dubbia origine naturale. Il tutto tranquillamente visibile passando sulla via principale di accesso a Colleferro, come uno stupendo biglietto da visita che accoglie il viaggiatore di passaggio o il cittadino di ritorno da lavoro. È questa l’immagine che si vuole dare? È così che vogliamo sia rappresentata Colleferro? Le istituzioni facciano il loro: si cerchi di portare a termine l’opera, si bonifichi la zona e si tolga l’insediamento illegale. Voltare ancora la faccia dall’altra parte, facendo finta di nulla, non porterà mai a nulla. È ora di dire basta a tutto questo“.

Redazione

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