Medicina Generale, lo SMI contro la Regione Campania
“La situazione sanitaria in Campania e la stessa assistenza medica, già cronicamente carente di per sé, risulta essere messa in ulteriore serio pericolo da iniziative regionali che dire lasciano “perplessi” ciò, non solo, per la confusione ed il notevole malcontento che serpeggia tra i medici ma anche tra la stessa cittadinanza e pazienti. Difatti, si sta assistendo da troppo tempo ormai ad un completo blocco della rilevazione e conseguenziale assegnazione delle zone carenti di Medicina Generale da parte della Regione, sia per l’Assistenza Primaria che per la Continuità Assistenziale. Tale immobilismo perpetrato negli anni da una Regione inefficiente che non ha saputo programmare e pianificare le stesse assegnazioni delle carenze presenti sul territorio ha creato una condizione di precarietà nell’assistenza territoriale ed aggravato il precariato medico già cronico e grave di per sé Campania”. Molto critica nei confronti della Regione Campania la posizione del Sindacato dei Medici Italiani come dichiara il Responsabile Nazionale SMI Continuita’ Assistenziale Giovanni Senese.
“Per cui si è ad un paradosso del tutto “kafkiano” in quanto, mentre da un lato si millanta una carenza di medici generata da altrettanti colleghi che sono andati già in pensione e da altri che a breve vi andranno, dall’altro lo stagnante immobilismo regionale ha peggiorato il precariato dei camici bianchi in Campania con centinaia di colleghi che non riescono ad entrare in Convenzione e sono costretti a restare fuori Regione con altrettanti colleghi obbligati da anni ad effettuare sostituzioni di medicina generale a tempo determinato nelle varie province campane. Le varie A.S.L. e la stessa Regione Campania continuano a fare orecchie da mercante in tal senso e la situazione che si trascina da anni ormai è arrivata ad un punto di totale criticità che porterà inevitabilmente tanti giovani medici e-non ad esternare il loro malcontento anche in Piazza. A ciò si aggiunge, inoltre, il tentativo paventato dalla stessa Regione di disattendere completamente una Legge di Stato la L. 189/12 (chiamata anche Legge Balduzzi dal nome del Ministro R. Balduzzi) che prevede una chiara riorganizzazione dell’assetto territoriale in materia di Medicina Generale con l’attuazione del Ruolo Unico (eliminando la differenza tra medici di Assistenza Primaria e Continuità Assistenziale) con la creazione di A.F.T. (Aggregazioni Funzionali Territoriali) operanti in sinergia con le U.C.C.P. (Unità di Cure Complesse Primarie), il tutto in armonia con un sistema assistenziale operativo 24 ore su 24 per evitare l’affollamento cronico ed insostenibile dei P.S. e che espone ad un surplus lavorativo gli stessi operatori sanitari a profili di responsabilità sanitaria per la inevitabile cattiva assistenza. Tentativo di disattendere, dicevo, la predetta Legge di Stato in quanto la Regione, ha pensato di tirare il “coniglio dal cappello” o meglio ha inventato i “Supereroi” cioè Medici di Famiglia operanti in Micro-team che con un ecografo, uno spirometro ed un cardiocardiografo saranno in grado di affrontare le sfide territoriali che l’assistenza sanitaria presenterà… ed ecco la FantaSanità! A ciò va aggiunto che la Regione certamente proporrà di tagliare l’assistenza notturna come i Presidi della Continuità Assistenziale, per intenderci la ex Guardia Medica con l’aumento del precariato, per recuperare fondi per il Micro-team (le favole) ed il gioco è fatto. Se non vi sarà un immediato ritorno alla realtà e si dovesse continuare con questa FantaSanità ed i Supereroi, ci si troverà ad un punto di non ritorno che manderà in totale Default il Sistema Sanitario Convenzionato che accrescerà la pletora medica con l’entrata in scena di Privati che soppianteranno i medici con le Cooperative Sanitarie, in prima battuta per l’assistenza ai cronici ed ai fragili ed a seguire per le restanti attività. Le favole, i supereroi e la FantaSanità allo Smi non interessano e speriamo che anche gli altri Sindacati si allineino su tali posizioni perché le favole si possono raccontare ai bambini ma non di certo ai medici precari e tantomeno ai pazienti che vogliono risposte certe in tempi brevi perché la Campania non può permettersi le favole! Per cui si chiede alla Regione Campania di bandire rapidamente le Zone Carenti per permettere ai tanti medici di entrare in Convenzione, di potenziare l’assistenza sanitaria territoriale attenendosi alla Legge Balduzzi per non creare ulteriore precariato e per dare risposte certe ai pazienti”.