Mondragone. AMBC: Restituiamo Antonio Nugnes alla sua famiglia e alla sua città”

Alcuni degli attuali animatori dell’Associazione Mondragone Bene Comune alla fine degli anni ’80 diedero vita alla prima esperienza ambientalista regionale (in contemporanea con Salerno) con la presentazione a Mondragone della Lista “Civica e Verde”. Una lista e la successiva presenza consiliare di Giampaolo Romano e Antonio Taglialatela che si contrapposero nettamente, con competenza, assiduità e innovazione, con proposte e denunce, all’azione politica dell’allora Democrazia Cristiana, che “regnava” incontrastata (anche se non sempre da sola) da decenni sulla città. Quindi, non abbiamo mai condiviso l’operato politico di Antonio Nugnes, uomo di punta di quella D.C. e tra i più votati, e di esso siamo stati anzi convinti ed efficaci oppositori, cercando di rappresentare un’alternativa, seppur minoritaria. Delle sue gesta imprenditoriali, invece, non sapremmo cosa dire, essendo per cultura, interessi e scelte di vita, praticamente agli antipodi. Tuttavia, ci piace testimoniare di Antonio Nugnes i tratti di bonarietà, di simpatia, di umanità, di grande disponibilità verso tutti e di profondo attaccamento alla propria città e al destino dei mondragonesi. Col suo barbaro assassinio, mentre rivestiva la carica di vicesindaco di un comune che di lì a poco sarebbe stato sciolto per infiltrazioni camorristiche, è stata colpita- oltre alla sua famiglia, che si è vista privare del suo grande amore e di un insostituibile punto di riferimento, famiglia che per tanto tempo è stata costretta a cercare con fatica verità e giustizia- l’intera città e la sua comunità. Una città ed una comunità che purtroppo però non hanno saputo o voluto elaborare questo tragico lutto, cercando -al contrario- di rimuoverlo e lasciarlo alla sola dimensione privata e familiare. Anche quando la vivace figlia Daniela ha cercato con successo di seguire le orme politiche paterne, seppur aderendo agli ammiccamenti di una desta locale (o centrodestra, che dir si voglia), rilevatasi purtroppo una vera e propria sciagura per la città. Una città ed una comunità che continuano a restare insensibili e muti anche di fronte alle struggenti pagine del bel libro dell’amico, scrittore e giornalista Raffaele Sardo: “La sedia vuota. Storie di vittime innocenti della criminalità”, pubblicato da Edizioni IOD, 2018. E fra le tredici storie raccontate nel libro, c’è appunto quella del vicesindaco di Mondragone, Antonio Nugnes, scomparso l’11 luglio del 1990. I resti del suo corpo furono fatti ritrovare la mattina del 3 settembre 2003 in fondo al pozzo di una vecchia masseria nella zona dei Mazzoni. “Per quattro anni e mezzo – racconta la figlia Daniela Nugnes – ogni volta che ci sedevamo a tavola, era un tormento. Nessuno si sedeva al posto che abitualmente occupava papà. La sedia rimaneva vuota e quella sedia ci interrogava, poneva domande, parlava col suo silenzio. Quella sedia dove non si sedeva nessuno, diceva più di ogni altra cosa in quella cucina che ormai era diventata fredda”. Una città ed una comunità che incredibilmente restano inerti anche quando CasertaCE, riprendendo le toccanti pagine di Raffaele Sardo, rilancia il grido di disperazione di una famiglia che a distanza di tanti anni non ha ancora avuto la possibilità di riavere le spoglia di Antonio Nugnes per dargli degna sepoltura e una tomba, possibilmente non comune: “… Gli rispondeva allora il vecchio Priamo simile a un dio: Non invitarmi a sedere, alunno di Zeus, fino a quando Ettore sta nella tenda privo di esequie, restituiscilo invece al più presto, ch’io lo riveda con i miei occhi …”. La nostra civiltà e la nostra cultura non prescindono dal gesto commovente di Priamo e dall’adesione a quel gesto di Achille, che lascia che il padre di Ettore, che si era piegato a supplicarlo, entri in possesso del corpo del figlio, ammazzato e martoriato dallo stesso Achille. L’AMBC si chiede: come possono un primo cittadino, un intero consiglio comunale, un’intera classe dirigente e un’intera città restare inerti di fronte a tale scempio? Sindaco Pacifico, perché non ti adoperi, non attivi il municipio che temporaneamente guidi e non metti in atto tutto il necessario per permettere alla famiglia Nugnes di riavere ciò che resta del corpo del loro caro, restituendolo così anche alla città che ha rappresentato per tanto tempo e dandogli finalmente una degna sepoltura? Come può una comunità dedicare- anche con una certa faciloneria- strade e piazze a tanti politici non sempre meritevoli di dare il proprio nome a luoghi del nostro territorio e poi abbandonare all’oblio e ad una fossa comune chi è stato riconosciuto come una vittima innocente della camorra trucidato mentre ricopriva la carica di vicesindaco di Mondragone?

AMBC – Associazione Mondragone Bene Comune

Redazione

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