Scoperto software spia, ha intercettato centinaia italiani
Centinaia di italiani infettati da uno spyware – software che raccoglie informazioni – sviluppato da un’azienda italiana, distribuito sui dispositivi Android e capace di bypassare i filtri di sicurezza Google: si chiama Exodus. E’ quanto riferisce l’Ansa.
La procura di Napoli ha aperto un fascicolo d’indagine tempo fa: la prima individuazione del malware è infatti avvenuta proprio nel capoluogo partenopeo. Mentre la società Esurv sembra sparita da Internet: se si fa la ricerca sul web compare una pagina con la scritta ‘notfound’ e sulla pagina Facebook c’è la dicitura ‘questo contenuto non e’ al momento disponibile’. Il Copasir, il comitato di controllo sui servizi segreti, approfondirà la vicenda e a quanto si apprende, nei prossimi giorni chiederà al Dis, il dipartimento che coordina l’attività delle agenzie di intelligence, notizie e aggiornamenti sulla vicenda.
Il software spia agiva in due step. Raccoglieva informazioni base di identificazione del dispositivo infetto (in particolare il codice Imiei che consente di identificare in maniera unica uno telefono ed il numero del cellulare) e successivamente veniva installato un file che raccoglieva dati e informazioni sensibili dell’utente infettato come la cronologia dei browser, le informazioni del calendario, la geolocalizzazione, i log di Facebook Messenger, le chat di WhatsApp.
Secondo le statistiche pubblicamente disponibili, in aggiunta ad una conferma di Google, la maggior parte di queste applicazioni hanno raccolto qualche decina di installazioni ciascuna, con un caso che superava le 350 unità. Tutte le vittime si trovano in Italia.