Trentola Ducenta. Il mistero delle microspie nell’ufficio del Sindaco
Strani e serpeggianti voci si sono rincorse nei bar, nelle piazze e nei salotti Trentolesi ed oltre. Voci con l’aggiunta della cosiddetta “jonda”!
Qualcuno riferiva di una microspia ritrovata casualmente in un lampadario di un ufficio del comune di Tretola Ducenta e che sarebbe stata messa all’interno di un bicchiere d’acqua come nella fiction “Sotto Copertura”.
Ma questa non è una storia di cinema, è la realtà! Nella stanza del Sindaco di Trentola Ducenta le cimici c’erano per davvero!
In pratica gli aggeggi elettronici venivano rinvenuti quando il Primo Cittadino chiamava un elettricista per elettrizzare le porte del suo ufficio tramite l’utilizzo di un telecomando.
Quando l’instalaltore ha tirato fuori una presa della corrente elettrica, vi ha trovato la microspia audio posta vicino la porta in direzione frontale la scrivania del Sindaco.
Successivamente una videocamera era nascosta proprio vicino la bacheca contenente il gonfalone della città. Una microcamera collegata alla corrente elettrica tramite un impianto elettrico fatto in fretta e furia.
Ritrovati gli aggeggi, tutto il materiale, su ordine del Sindaco è stato consegnato nelle mani del Comandante della Polizia Municipale che successivamente lo ha trasmesso alla Procura di Napoli Nord.
Ma la Procura mormanna avrebbe riferito di non sapere nulla.
Originariamente si era pensato ad un utilizzo “non giudiziario” delle microspie ma tale ipotesi è alquanto ardita. Le microspie sarebbero potute essere fatte installare dalla DIA di Napoli. Se fosse vera tale circostanza si potrebbe pensare ad una indagine più articolata con ipotesi di reato di tipo mafioso.
Fatto sta che i Carabinieri sono stati più volti all’interno del Comune e che l’indagine Giudiziaria è cosa certa.
Stefano Montone
Direttore LaRampa.it
(foto reportorio)