Cellole. Concorso esterno al clan dei Casalesi: assolto poliziotto
Era stato condannato a ben sei anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa, per accesso abusivo ai sistemi informatici e per rivelazione di segreto di ufficio aggravati dall’art 7 (agevolare il clan dei casalesi) dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ma la Corte di Appello di Napoli – la Prima Sezione Penale – presidente Mariaconcetta Sorrentino e giudici a latere la dott.ssa Fabiana Mastrominico e dott.ssa Annamaria Casoria, dopo molte ore di Camera di Consiglio, ha cancellato questa condanna e lo ha assolto: stiamo parlando del sovraintendente della Polizia di Stato Aniello Landino, 60enne di Cellole ed all’epoca dei fatti in servizio al Commissariato della Polizia di Stato di Sessa Aurunca.
Il Procuratore Generale di udienza aveva chiesto la conferma della sentenza di condanna.
Accolte in pieno le ragioni dei suoi difensori di fiducia gli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo che sono riusciti a ribaltare il giudizio di primo grado. Dopo oltre dieci anni dai fatti, il poliziotto Landino ha ottenuto giustizia ed è uscito profondamente commosso dall’aula della Corte di Appello napoletana.
A favore dell’ fficiale di polizia giudiziaria, che rischiava il carcere, avevano deposto molti dirigenti e funzianari della Polizia di Stato tra cui il dott. Cristiano Tatarella, attuale Questore Vicario della Questura di Latina.
L’accusa mossa dai pubblici ministeri della procura DDA partenopea era l’appartenenza, in forma di concorso esterno, all’associazione criminale del clan dei Casalesi del poliziotto in seguito al suo legame con il camorrista Giovanni Battista Papa che, nel 2019, venne ucciso dalla camorra insieme a Minutolo Modestino ed a Francesco Buonanno per un suo sgarro ai capi del clan e che intratteneva una relazione con la sorella del poliziotto.