Comunali Aversa. Galeotto fu il carico pendente: quando l’etica non interessa al PD
Iniziamo subito col dire e col precisare a scanso di equivoci che questo articolo non è alcun attacco alla candidata Erika Alma ma una critica sulla questione etica del PD Aversa.
Erika Alma è semplicemente una donna come tante altre che alla ricerca della propria felicità e serenità personale si è ritrovata in una storia contorta di separazione tra il suo attuale compagno e l’ex moglie di questo. Storie come la sua ne esistono a bizzeffe. Ne sono piene le cronache e i tribunali.
Pertanto, anticipando i tanti fantasiosi e fantasisti del web e della tastiera leonina, precisiamo che questo scritto racconta semplicemente dell’etica che adottano o che dovrebbero adottare i partiti.
Pertanto lungi dal sottoscritto l’intenzione di essere atteso nello stretto delle Termopili del noto social network. Se non fosse perche la questione di cui si discute e si dibatte è una questione obiettivamente delicata che va affrontata con serietà, serenità e obiettività e non certo con il tifo da stadio.
Erika Alma, esponente PD della prima ora, ex consigliere comunale e presidente del consiglio municipale di Cesa. Attuale compagna del Sindaco di Cesa, Enzo Guida. Tra di loro una storia di amore nata nei banchi della politica. Scranni dove spesso a sbocciare non è l’amore ma il veleno.
Entrambi sono stati rinviati a giudizio per una triste storia di lesioni, diffamazione e danneggiamenti nei confronti della moglie della fascia tricolore cesana.
All’esito dell’udienza preliminare del 14.02.19 innanzi al Gup Grunieri, è stata emessa ordinanza di rinvio a giudizio per Guida Vincenzo, attuale sindaco di Cesa tesserato Pd, ed Alma Maria Erika, ex presidente del consiglio comunale ed ex consigliera del comune di Cesa nonché attuale membro della commissione di garanzia regionale del PD.
I reati contestati in ordinanza sono: stalking, diffamazione, danneggiamento e maltrattamenti in famiglia. Tutti in concorso tra i due imputati. L’udienza per il dibattimento è fissata per il 21.06.19 Innanzi al giudice monocratico dott. Cioffi.
Ora veniamo al caso specifico.
L’ultima normativa precede che il candidato, al momento della sottoscrizione della candidatura, fornisca il proprio curriculum e il certificato di casellario giudiziale dal quale emergono le condanne penali.
Molti partiti, sono andati oltre, hanno chiesto anche il certificato dei “carichi pendenti”. Questo certificato a differenza del primo ha solo un valore indicativo e indica se la persona ha dei procedimenti penali in corso.
Per quanto ci è dato sapere il coordinamento provinciale della Lega casertana ha imposto la consegna del certificato dei carichi pendenti, escludendo dalla candidatura chiunque presentasse anche la benchè minima macchia. Uguale comportamento ha utilizzato anche il Movimento 5 Stelle, (anche se dopo il caso Raggi si è data qualche piccola deroga, nel senso che sarà valutato caso per caso in base alle accuse e ai fatti contestati).
Ripetiamo che il certificato carichi pendenti non è vincolante ai fini della candidatura ma rappresenta sicuramente una questione etica e morale molto forte quando si tratta di presentare la propria candidatura.
Questa mattina mi sono preoccupato di incontrare o sentire le varie parti in causa perchè tutto mi si potrà dire tranne che sono un “pugnalatore a tradimento”.
Un rapido incontro con il candidato sindaco Alfonso Golia il quale mi ha dichiarato: “Siamo garantisti, il mio faro è la legge che prevede si sia innocenti fino al terzo grado di giudizio. È una vicenda privata in cui non voglio entrare, la giustizia farà il suo corso“.
L’onorevole Paolo Santulli, candidato per le comunali del 26 maggio sempre col PD Aversa, mi ha riferito di non sapere nulla della situazione e che giustamente sono adempimenti che competono a chi ha predisposto la lista.
Sulla stessa lunghezza d’onda Elena Caterino, presidente del PD cittadino, la quale dichiarandosi assolutamente garantista non ha potuto non dichiararci che probabilmente si sarebbe dovuta prestare un poco di attenzione in più nella stesura della lista per evitare appunto episodi come questi (episodi che noi de La Rampa siamo pronti a raccontare in qualsiasi lista dovessero accadere).
Anche perchè della questione e del rinvio a giudizio della candidata Piddina ne hanno parlato abbondantemente i vari organi di stampa.
Insomma dito puntato verso il segretario cittadino Francesco Gatto. Segretario che abbiamo provato, senza riuscirci, a raggiungere telefonicamente per conoscere la sua opinione in merito.
Insomma la tegola è caduta e rischia di rompere qualche testa o per lo meno di creare un poco di scompiglio all’interno del PD Aversano.
Da parte sua Erika Alma alla domanda: “Saresti pronta a ritirarti?”, ha risposto: “Valuti il partito”.
di Stefano Montone
Direttore Responsabile ed Editoriale de LaRampa.it