San Nicola la Strada. Uccise senegalese su viale Carlo III, arrestato 22enne
Nella giornata di ieri, 5 aprile 2019, all’esito dell’udienza di convalida, il GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha convalidato il fermo e disposto la misura della custodia cautelare in carcere di BUONANNO Giovanni ventiduenne originario di Marcianise.
Il decreto di fermo era stato disposto da questa Procura ed eseguito, nel pomeriggio del 2 aprile 2019, dalla Squadra Mobile di Caserta, essendo stato raccolto un compendio gravemente indiziario in ordine al delitto di omicidio volontario pluriaggravato. I fatti contestati risalgono al 17 febbraio u.s., allorquando il BUONANNO, alla guida di un’autovettura, alla rotonda di San Nicola la Strada, investiva il ventinovenne senegalese, DIOP Modou, lasciandolo esanime sulla strada. Il giorno successivo, 18 febbraio, il DIOP decedeva in ospedale a causa delle gravissime ferite riportate.
BUONANNO veniva individuato al termine di una complessa indagine, delegata alla Squadra Mobile di Caserta, che consentiva di operare la ricostruzione completa della dinamica del fatto. Fin dal primo intervento sul luogo dell’investimento, gli investigatori acquisivano tutte le registrazioni degli impianti di videosorveglianza della zona. L’esame delle immagini permetteva di individuare il modello di vettura che aveva investito e travolto il pedone, nonché un’altra automobile, che viaggiava nel medesimo contesto, evidentemente occupata da amici del conducente della prima. Entrambe le autovetture, dopo l’investimento, si erano allontanate dal luogo senza prestare soccorso. Dall’analisi dei tracciati GPS di numerose autovetture che avevano interessato quell’area con il traffico di cella della zona, era possibile individuare con precisione entrambe le auto e identificare tutti i relativi occupanti, tra i quali BUONANNO Giovanni, conducente della Fiat Tipo investitrice. Le indagini consentivano, dunque, di accertare che l’investimento del DIOP non era stato accidentale: il BUONANNO, infatti, pochi minuti prima, all’altezza di quello stesso semaforo, aveva avuto un diverbio con la vittima e già in tale occasione, aveva tentato di intimorire il DIOP, fingendo di investirlo. Poco dopo, aveva fatto ritorno, sempre a bordo della medesima vettura, nello stesso luogo e, attesa la luce verde, aveva puntato il DIOP, lì fermo, accelerando repentinamente e travolgendolo, così cagionandone la morte a seguito dei gravissimi traumi e devastanti ferite. La contestazione per la quale si procede è di omicidio volontario pluriaggravato, essendo state riconosciute le aggravanti dei futili motivi -consistiti nella aberrante intenzione di punire la vittima per l’insignificante sgarbo subito- e di aver agito con modalità insidiose, avendo impresso una forte accelerazione al BUONANNO conduceva mentre la vittima era posizionata davanti la vettura, cogliendola di sorpresa e rendendone impossibile ogni difesa.