Bullismo, Rostan: “Aiutiamo le giovani vittime a uscire dal tunnel”

“Incontrare i giovani nelle scuole, coinvolgendo le istituzioni locali e nazionali e le forze dell’ordine è la maniera più efficace per far passare due messaggi che ritengo fondamentali: il primo è che non bisogna mai avere paura di denunciare; il secondo è che occorre costruire una rete territoriale efficiente che aiuti i giovani e le loro famiglie ad affrontare i momenti difficili in cui ci si trova quando si resta intrappolati nella ‘rete’ dei bulli sul web. Tra il 2017 e il 2018, i casi che hanno coinvolto minori analizzati dalla Polizia postale e delle Comunicazioni sono cresciuti da 355 a 389. Una goccia nell’oceano se pensiamo a tutti gli utenti dei social. Questo significa che ci sono tantissimi ragazzi che non hanno il coraggio di denunciare e scelgono di vivere in solitudine questa sofferenza. E’ nostro dovere aiutare i giovani a uscire dal tunnel e le iniziative come quella promossa dal Corecom Campania sono di straordinaria importanza per promuovere la costituzione di una rete territoriale che riesca in questa impresa”. Queste le parole di Michela Rostan, vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, nel corso dell’undicesima tappa di @scuolasenzabulli, la campagna di prevenzione per i fenomeni di bullismo e cyberbullismo promossa dal Comitato Regionale delle Comunicazioni della Campania che si è svolta presso la scuola Mauri di Ercolano.

Un appuntamento ricco di sorprese, con gli alunni che hanno presentato un cortometraggio per sensibilizzare la tematica e hanno regalato ai relatori le opere realizzate a scuola raffiguranti la simbologia della campagna contro il bullismo.

“Un’amministrazione ha il dovere di investire in cultura, turismo e legalità – ha detto Ciro Buonaiuto, primo cittadino di Ercolano -, per il quale per offrire strumenti concreti ai giovani affinché abbiano più strumenti per rimanere nella propria terra e viverla potendo esprimere tutte le loro potenzialità. Un modo per promuovere elementi positivi da opporre alla cultura della violenza e della sopraffazione”.

Il tema del modello culturale di riferimento è stato ripreso anche da Pasquale Incoronato, parroco della chiesa di Santa Maria del Pilar che ha sottolineato come “i nostri ragazzi, ma non solo loro,  spesso creano ‘avatar’ sociali, un altro sé, un altro io. Per apparire, per essere più belli e più competitivi In questi comportamenti si annidano grandi problemi per i giovani  che spesso non accettano le loro fragilità e loro debolezze. Per questo dobbiamo stargli davvero vicino e fargli sentire che abbiamo cura di loro attraverso un linguaggio autentico”.

Il Presidente del Corecom Campania, Domenico Falco ha puntato il dito sul fenomeno dell’evasione scolastica che è “in forte crescita in alcuni territori della nostra regione. La scuola è fondamentale per arginare il fenomeno della violenza fisica e virtuale indicando agli studenti la consapevolezza delle proprie responsabilità”.

Il tema della responsabilità è ripreso anche dal dirigente scolastico, Benedetta Rostan: “Il nostro obiettivo è spiegare agli alunni che la ‘rete è un’opportunità  che non si deve trasformare in una ‘prigione digitale’. L’educazione emotiva si sviluppa attraverso il rapporto personale che consente di superare le tante barriere che nascondono  aggressività e oppressione. L’importante è riconoscere i propri limiti affrontandoli con umiltà”.

Per Lucia Busiello, assessore comunale alla Pubblica istruzione “al dilagante fenomeno del bullismo cerchiamo di rispondere facendo ‘rete’ tra istituzioni, ragazzi e le loro famiglie con l’apporto fondamentale degli insegnanti che li aiutino a comprendere la cultura dell’amore, del rispetto per gli altri e per le regole della convivenza civile”.

All’incontro hanno partecipato anche il comandante  dei Carabinieri di Ercolano, Christian Petruzzella, il primo dirigente della Polizia di Stato di Portici, Amalia Sorrentino, che hanno sottolineato l’importanza del rispetto della legalità invitando i giovani studenti a rivolgersi alle forze dell’ordine ogni qual volta si abbia il minimo sospetto di essere caduti nella morsa del bullismo o del cyberbullismo.

Poi il personale della Polizia postale e delle Comunicazioni (vice ispettore Walter Grassi, l’assistente capo coordinatore Michele Cotugno e l’assistente capo Giuseppe Giorgio) ha illustrato i frequenti pericoli costituiti dal web attraverso l’ausilio dei filmati.

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Redazione

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