Comunali Aversa, la stoccata di Potere al Popolo a chi ‘ha preferito il PD’

Possono dare 319 voti il senso di un percorso di ricostruzione politica in una città come Aversa nel contesto storico che dà segnali di profonde fratture sociali a livello nazionale e continentale in un confronto elettorale con un voto polarizzato in 11 liste tutte di matrice “democristiana”e solo 2 autonome? La nostra presenza, che non vuole essere solo testimonianza, alle elezioni comunali, dà l’avvio ad uno sforzo collettivo per la costruzione di un’area critica non allineata al pensiero unico e che lavorerà oltre il 26 maggio per una rappresentanza politica che interessi i settori popolari della società in rottura netta con la “sinistra” della compatibilità a caccia di assessorati che in questo frangente ha preferito accodarsi al voto utile per il PD recidendo la possibilità di autonomia e indipendenza dai blocchi di potere i cui interessi non sono contrastabili con le nostre attuali forze. Abbiamo confermato da soli il risultato delle Politiche di marzo 2018 quando c’erano con noi il PCI e Rifondazione Comunista oggi apparentemente assenti, ma presenti in appoggio al candidato PD. Eravamo (e siamo) consapevoli dei nostri limiti. Partiti in pochi siamo cresciuti e abbiamo suscitato simpatie e curiosità, ma probabilmente non un riconoscimento più marcato con il voto, ma ciò non ci scoraggia e siamo pronti ad accettare nuove sfide“. E l’analisi del coordinamento cittadino di Potere al Popolo Aversa dopo le comunali del 26 maggio ove in campo vi era Teresa La Vedova candidata a sindaco e ha visto totalizzare solamente l’1%.

Torneremo nelle scuole, nei quartieri e nelle periferie dove abbiamo trovato un quadro desolante di disgregazione, indigenza, rabbia e anche svendita del proprio voto in cambio della spesa per due o tre giorni. Come più volte rimarcato dalla nostra candidata sindaca abbiamo osservato e prestato “ascolto” nel blocco sociale con cui ci interessa avviare dialogo e organizzazione sui bisogni. Siamo un movimento giovane che potrà intervenire a livello cittadino grazie ad un programma elettorale condiviso che useremo di riferimento anche dopo la campagna elettorale. Insomma un 1% da cui cominciare e non un 1% residuale di una storia di “sinistra” consunta e senza più prospettive. Dopo il 26 maggio ci ritroveremo a tessere una ricomposizione sociale e politica sul territorio affrontando le nuove misure che ci verranno imposte dalla U.E. e dai vincoli di bilancio, i tagli nei servizi, le politiche clientelari e i ricatti sulla pelle dei precari, L.S.U. e APU e l’ulteriore distruzione della Sanità da parte del governatore PD De Luca e dei suoi terminali locali, le bonifiche mai effettuate, le connivenze dei nuovi arrivati leghisti. Ringraziando i 300 e più coraggiosi che ci hanno scelto e ci chiedono anche continuità nella lotta contro il malaffare, le aggressioni militari, il decreto Minniti-Salvini, le privatizzazioni, il Jobs Act, la Buona Scuola, il sostegno alle opere inutili come il Tav e quanto altro di antipopolare diamo un primo appuntamento, per venerdì 31 maggio allre ore 19 presso circolo cittadino, per fare un bilancio dell’esperienza elettorale e dei prossimi passaggi organizzativi“.

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Redazione

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