Aversa Pride, Mangiacapra: “Che non diventi una manifestazione puramente politica”
“Sono contento che anche in contesti urbani dove non si è mai svolto un Pride si inizi a diffondere la cultura dell’esporsi, quella cultura che da sempre rivendico mettendoci la faccia per riscattare dignità e libertà sessuale e autodeterminazione. Mi auguro però che ad Aversa, diversamente da quanto è stato fatto a Napoli, le associazioni LGBT sappiano rendersi rappresentative della intera collettività, evitando di politicizzare la manifestazione con simboli e canti comunisti e con personali, rispettabilissime, idee politiche che però non rappresentano la comunità nella sua interezza”. E’ quanto dichiara Francesco Mangiacapra, l’attivista ed escort napoletano autore del controverso dossier sui preti gay.
“Se fare attivismo ha inevitabilmente, come è giusto, una natura politica in quanto serve a sollecitare diritti e responsabilità, non è però corretto identificare il movimento LGBT+ con il comunismo, soprattutto se pensiamo a come i diritti delle persone LGBT+ sono trattati dai regimi comunisti e a tutti i grandi numeri di vittime che proprio la lotta comunista ha portato nel secolo scorso. Non trasformiamo una manifestazione che appartiene a tutti in un’occasione di propaganda politica: l’idea di resistenza intesa come lotta nel 2019 è superata. Bisogna rivendicare educando, non lottare imponendo e appendendo le persone a testa in giù, altrimenti giustifichiamo violenza e squadrismo. Rivendichiamo con orgoglio e dignità e lasciamo stare la lotta comunista e tutti i danni che essa ha comportato e ancora comporta nel mondo”.