Ballottaggio Capaccio Paestum, Alfieri: “Voza vive in una città immaginaria”
“Quindi a Capaccio Paestum problemi non ce ne sono. Questo è il pensiero del mio avversario Italo Voza. Altrove scriveva diversamente: ma il concetto, più volte ripetuto, è quello. È necessario perciò che qualcuno glielo dica: Italo ma dove vivi? Giri mai per le strade della città della quale sei stato sindaco? Ti fermi a parlare con la gente? Lo vedi lo squilibrio tra le risorse straordinariamente potenti di questa terra e l’incapacità delle amministrazioni locali che hanno governato per anni, che non sono riuscite a trasformare queste risorse in occasioni di benessere per tutti? Non tutti hanno il “privilegio” e la fortuna di vivere dentro l’antica città Paestum. Altrove, credimi, la città reale è un’altra cosa. C’è sofferenza, c’è rassegnazione, c’è rabbia. Mentre tu vorresti paragonare la legittima preoccupazione di un padre per il futuro dei propri figli a una forma di disagio mentale. Un paragone profondamente offensivo, che francamente non merita risposta”. Lo dichiara Franco Alfieri, candidato sindaco alle elezioni comunali di Capaccio Paestum.
“Vedo che continui soddisfatto a proporre un modello di città basato sul piacere del tempo libero, sulle chiacchiere da bar, sulle belle passeggiate all’aria aperta. Concetti che propugni e difendi. Bravo: hai mai pensato però a quei padri che il piacere del tempo libero non possono concederselo perché non hanno un lavoro? O ai giovani di Capaccio Paestum, costretti a lasciare le loro case e a vivere da stranieri altrove, mentre la loro terra, se ben governata da buoni sindaci, avrebbe potuto offrire loro infinite opportunità di occupazione? Ciò che è peggio, caro Italo, è che per difendere l’esistente – quel concetto di lasciare le cose così come stanno che ti piace tanto – tu vorresti negare ai cittadini di Capaccio Paestum persino il diritto alla speranza. Quella speranza che è invece la leva d’innesco di un cambiamento possibile, alla nostra portata e che, da domenica in poi, vedrà protagonista l’intera Comunità. Certo, ci vorrà passione, lavoro durissimo, energia. Ma come tu sai bene, caro Italo, per un buon sindaco non esiste il diritto alla stanchezza, tantomeno a dichiararsi stanco”.