Casaluce. Forno crematorio, Uniti per Cambiare organizzerà seminario informativo

Quello che più mi fa rabbia (gridai in un comizio elettorale), è che la decisione di far nascere un tempio crematorio, che tanti comuni limitrofi hanno rifiutato o si sono ribellati alla sua realizzazione, nel nostro paese è passata del tutto inosservata. Due sono le cose: o il problema è stato sottovalutato, oppure lo si vuole far passare in sordina allo stesso modo dei macinini che insieme a cumuli di ferraglie grassose e puzzolenti ultimamente hanno iniziato a trasformare il nostro territorio (pare che una volta si chiamasse Fertilia), in un distretto edil-meccanico per pochi, non rispondente alle caratteristiche tipiche locali ma adeguato agli interessi economici di quei pochi che orbitano in una certa area politica“. Lo dichiara il prof. Antonio Cutillo, capogruppo di Uniti per Cambiare.

I nostri amministratori sostengono che aggiungere al processo d’inquinamento già in atto, che copre le colture della zona di pulviscoli grassosi, anche i gas derivanti da un forno crematorio, non è ritenuta cosa tanto grave e di interesse comune. Un forno crematorio, soprattutto nei casi di possibili malfunzionamenti o carenza di manutenzione, emette un’ampia gamma di inquinanti estremamente nocivi per la salute umana. Inquinanti che vengono emessi sia in fase gassosa che sotto forma di polveri. Molte di queste sostanze sono estremamente tossiche, come per esempio le diossine (furani), tra i quali la famigerata TCDD riconosciuta come assolutamente cancerogena per l’uomo. Inoltre visto che non esistono in zona altri forni crematori, è prevedibile immaginare che il nostro forno richiamerà le salme di altri paesi. Da precisare che nel nostro Comune su circa 50 morti l’anno si fanno max 1 o 2 cremazioni“.

L’importante è produrre lavoro o meglio progetti o meglio ancora arricchimento per imprese furbastre che sacrificano al dio danaro anche la salute dei propri figli. Noi di Uniti per Cambiare siamo seriamente preoccupati per i rischi che questo Tempio avrà per la salute. Rischi che non sono inventati da noi ma sono documentati da un’ampia casistica tanto che, a livello nazionale ci sono stati numerosi provvedimenti di sospensione in via cautelativa degli impianti dopo accertamenti sulle emissioni inquinanti, risultate molto superiori ai limiti di legge. In una terra già martoriata come la nostra, meglio conosciuta come Terra dei Fuochi, il rischio è ancora maggiore soprattutto perché le emissioni inquinanti si depongono in fase di vapore o semisecco ovunque, sulla vegetazione e sul terreno, entrano nella catena alimentare. Questi sono i rischi potenziali per la salute cui è esposta tutta la popolazione, nessuno escluso. Allora mi chiedo: è possibile che la scelleratezza dei nostri amministratori gli consente di favorire progetti che mettono in grave pericolo la salute dei casalucesi? È possibile approvare un progetto del genere senza coinvolgere minimamente i cittadini divulgando la notizia attraverso tutti i canali informativi possibili?“.

Tra pochi giorni vi comunicheremo la data e l’ora del seminario informativo (in piazza Statuto), con ingegneri ambientali e medici oncologi dell’istituto per tumori ‘Pascale’ di Napoli“.

Redazione

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