Fusione FCA – Renault, FN – SINLAI: “Famiglia Elkann-Agnelli pronta a scappare col malloppo”

Ad una settimana dalle prime voci di una possibile fusione tra FCA e Renault, denunciamo l’ingiustificabile silenzio dei sindacati confederali e del governo sulle ripercussioni negative che colpiranno l’Italia. Mentre i media si affannano a raccontare la favoletta della ‘fusione tra pari’ finalizzata a creare nuove ‘sinergie’ in un’ottica di ‘know how condiviso’, solo Forza Nuova punta il dito contro il vero movente di questa operazione: permettere alla famiglia Elkann-Agnelli di scappare col malloppo lasciando definitivamente alla deriva le fabbriche e gli operai italiani, con la complicità criminale di sindacati e governo“. Lo dichiarano in una congiunta Forza Nuova e il SINLAI (Sindacato Nazionale Lavoratori Italiani).

Questa fusione avvantaggerà esclusivamente Renault, che dall’oggi al domani si troverà spalancate le porte del mercato USA e passerà da marchi improbabili come Dacia a nomi leggendari come Alfa Romeo, Maserati e Lancia. FCA, nella migliore delle ipotesi, riceverà qualche fornitura di motori elettrici (a lungo irrisi dai manager torinesi ma oggi indispensabili) da montare negli impianti in Polonia o in Serbia e potrà chiudere definitivamente quelli in Italia: parleranno di “ottimizzazione della performance produttiva” ma si tratterà esclusivamente di migliaia di lavoratori licenziati. La speculazione dei mercati finanziari parla chiaro: il titolo Renault nell’ultima settimana è aumentato del 13% mentre quello di FCA del 3%. Così, al contrario del governo francese che subito si attiva per avere voce in capitolo a tutela degli interessi nazionali, tutto questo passa inosservato in un’Italia allo sbando in cui il ministro del lavoro Di Maio passa le giornate a litigare con il suo stesso partito e la coppia Landini-Camusso è impegnata a preparare lo striscione per la prossima manifestazione arcobaleno“.

Non intendiamo accettare passivamente questo attentato al futuro dell’Italia e rivendicano orgogliosamente la propria vocazione sociale al fianco dei lavoratori: siamo pronti a dare battaglia su tutto il territorio nazionale per risvegliare la coscienza di chi crede nelle potenzialità industriali di questo paese e non vuole vederlo ridotto a fanalino di coda dell’economia mondiale. In questo senso chiederemo già nelle prossime ore un tavolo di trattativa a FCA per chiarire la posizione sugli stabilimenti italiani ed i lavoratori“.

Redazione

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