Tari agriturismi, Coldiretti; “Anche ANCI chiede ai comuni di cambiare”
Dopo la sentenza del Consiglio di Stato dello scorso febbraio, anche l’ANCI, attraverso la propria fondazione IFEL, riconosce la necessità di rivedere l’applicazione della tariffa dei rifiuti urbani per gli agriturismi. Lo comunica Coldiretti Campania a seguito della diffusione di una nota di approfondimento dell’Istituto che si occupa di assistere i Comuni in materia di finanza ed economia locale. IFEL consiglia ai Comuni di tenere conto della specificità dell’attività agrituristica, che ha come obiettivo primario quello di recupero del patrimonio edilizio rurale e di valutare la stagionalità dell’attività e la minor capacità ricettiva rispetto agli alberghi, legata al numero dei pasti e dei posti letto offerti.
“L’associazione dei Comuni italiani – commenta Gennarino Masiello, vicepresidente nazionale di Coldiretti – conferma la legittimità della nostra battaglia a favore della multifunzionalità agricola. Pertanto facciamo appello alle Amministrazioni comunali affinché rivedano la propria TARI, tenendo conto delle indicazioni trasmesse dalla fondazione che fa capo ad ANCI. La specificità degli agriturismi può essere integrata nel piano dei tributi seguendo diversi criteri. Coldiretti ne suggerisce tre. La prima ipotesi è l’abbattimento dell’aliquota mediante l’applicazione di una determinata percentuale, ad esempio 40-50-60%, che potrà essere determinata come rapporto tra il totale dei pasti annui somministrati dall’azienda agrituristica e la media regionale dei pasti annui somministrati dai ristoranti. Con questo criterio la riduzione avviene in maniera proporzionale per tutte le aziende. La seconda ipotesi è l’abbattimento della tassa con riduzioni a scaglioni sulla base dell’ammontare da versare, con una riduzione progressiva in base all’ammontare da pagare previsto. Terza ipotesi è l’abbattimento della tassa in misura percentuale rispetto all’estensione dell’immobile agrituristico. Coldiretti resta aperta al confronto con gli Enti locali, avendo chiaro l’obiettivo di sostenere aziende agricole multifunzionali che creano economia in aree rurali e svantaggiate”.
“L’ANCI – evidenzia Manuel Lombardi, presidente di Terranostra Campania, associazione che promuove gli agriturismi Campagna Amica – evidenzia anche un ulteriore elemento che va tenuto in considerazione, ovvero l’eventuale compostaggio in loco della frazione organica dei rifiuti prodotti. Si tratta di una prassi molto diffusa, che si associa spesso anche ad altre forme di riciclo tradizionali degli scarti di cucina. Un fattore non da poco, visto che la parte organica compone mediamente almeno il 40% dei rifiuti prodotti. Noi siamo anche disponibili ad accogliere altre sfide da parte dei Comuni che vogliano raggiungere traguardi importanti nella sostenibilità ambientale. Possiamo cogliere l’obiettivo del plastic free oppure del riuso, riducendo ulteriormente la quantità dei rifiuti conferiti al servizio pubblico comunale. Sono buone pratiche perfettamente nelle corde di un imprenditore agrituristico. Per questo chiediamo alle Amministrazioni comunali di dare un segnale forte, puntando all’abbattimento della TARI. Questa agevolazione può rappresentare un aiuto concreto per alzare l’asticella dei controlli e smascherare i falsi agriturismi”.