Autonomia, Conte – Rostan: “Parlamentari del Sud facciano fronte comune”

“Il Movimento 5 stelle ha tradito i cittadini del Mezzogiorno avallando il progetto di autonomia differenziata del governo che, così come impostato,  rischia di condannare le regioni meridionali e i loro residenti a rimanere sempre più distanti dal resto d’Italia e dall’Europa. Senza la prioritaria individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni (Lep) arriveremo a un’insanabile spaccatura nel Paese. Questa vicenda non può essere gestita come una questione tra due forze politiche di maggioranza ma deve vedere il coinvolgimento delle Camere e delle Regioni escluse dai tavoli di concertazione”. Lo ha dichiarato  Andrea Orlando, vicesegretario vicario del Partito Democratico, nel corso del forum sull’autonomia differenziata organizzata dall’associazione ‘Cittadino Sudd’ presso il Salone del Genovesi della Camera di Commercio di Salerno.

“E’ il momento di costruire un fronte comune dei parlamentari del Sud per bloccare il disegno scellerato dell’autonomia differenziata  e promuovere, nella prossima legge di bilancio, un grande piani di investimenti per il Mezzogiorno – ha dichiarato Federico Conte, presidente dell’associazione ‘Cittadino Sudd’ e deputato di Liberi e Uguali. I parlamentari eletti nel Sud da LeU al PD al M5S si uniscano per promuovere una proposta politica che tenga conto del Sud come opportunità di sviluppo del Paese”.

“Le richieste autonomistiche di Lombardia e Veneto – ha continuato Conte – così come formulate sono fuori dalla Costituzione sia per le modalità di attuazione che per i contenuti normativi. Il Parlamento deve essere protagonista della fase che si va ad aprire come giustamente ha sottolineato il Presidente della Camera, Roberto Fico, e deve dettare le linee guida per la corretta applicazione della Costituzione”.

“Il tema non è autonomia Si o autonomia No – ha sottolineato Michela Rostan, vicepresidente della commissione Affari sociali della Camera dei Deputati -. Dobbiamo rispondere alla domanda autonomia per fare cosa? E con quali effetti sulla collettività? Occorre costruire un modello decentrato che sia vicino alle esigenze degli italiani, con lo Stato centrale che faccia da garante affinché tutti i cittadini godano degli stessi livelli di prestazione e degli stessi diritti di cittadinanza intervenendo in via sussidiaria in caso di inefficienza degli enti locali”.

“La proposta di cui si discute in forma riservata tra governo e tre regioni del Nord – ha concluso Michela Rostan – se passasse così come è stata imposta, si ripercuoterebbe  in modo drammatico in settori strategici per la vita degli italiani come quello sanitario, dell’istruzione e dello sviluppo economico del Mezzogiorno”.

Il dibattito è stato coordinato da Roberto Napoletano (direttore di Quotidiano del Sud) e da Andrea Manzi (direttore di Salerno Sera).

Redazione

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