Aversa. Mura medievali, Romano interviene su alcune inesattezze storiche

“Ci colpisce, in questi giorni, il parere di due “storici” a sostegno della notizia riportata. Si dovrebbe però essere sempre attenti a quanto si scrive per confutare o sostenere una ragione qualsiasi. Cerchiamo di fare il punto. La questione prende via da un intervento effettuato sulla muratura di via S. Biagio e riportato in primis dal giornale LaRampa; Gli altri due lati, via Canduglia e via Adige, sono venuti a seguire, in maniera quasi naturale, nella discussione; Tutta la questione ha suscitato molto interesse da parte dei cittadini e partecipazione sui social; Il M5S, sempre attento a quanto può interessare il bene comune, si è fatto carico della cosa, senza nessuna intenzione di attacco politico più o meno palese. Questo lo stato dell’arte!”. E’ quanto dichiara Roberto Romano, consigliere comunale M5S, che interviene in merito alle mure medievali. oggetto di qualche inesattezze da parte di qualche giornale online.

“Riguardo al primo dei due interventi, viene riportato testualmente, dal PdR Fiengo- Guerriero del 1996, “Nell’estesa area verde tra la murazione e via Canduglia permane un interessante….ecc” Questo che significa a voler leggere bene? Vuol dire che esiste una murazione (si tratta di quella Angioina) e non si legge da nessuna parte dove essa termini.Non poteva essere altrimenti, infatti da via Canduglia, noi la vediamo scomparire in una costruzione molto più tarda, che da inizio ad una cortina formata dai lati posteriori diabitazioni, costruite nelle epoche più varie. Essa prosegue fino a fermarsi su Via S. Biagio ove siattacca al pezzo di mura su questa via.
Non risulta essere mai stata fatta un’indagine meticolosa su tutti i materiali murari di cui è fatta questa cortina né una comparazione chimico-fisica col tufo di cui è certamente costituita la murazione angioina.Se ne può indurre facilmente una contiguità di essa con il restante su via s. Biagio, se non in toto, ma come segno di una memoria urbanistica, altrettanto importante e da preservare. Vogliamo anche precisare tutti limiti che ha questa ipotesi. In mancanza di documenti storicamente inoppugnabili. Ma questo vale anche per il contrario! Adesso il discorso si fa più serio, se ci si interessa veramente di Aversa e della sua storia. L’autore dell’articolo parla di mura che facevano contorno ad un giardino nell’800, quasi a sminuirle rispetto a quanto si prospettava. Come se l’importanza della storia si misurasse in anni trascorsi e quindi tutto quello che si avvicina a noi avesse minore dignità di attenzione rispetto quello che è più lontano. Questo modo di ragionare non solo è antistorico ma anche poco educativo. A prescindere dal fatto che i documenti, questa volta esistenti, ne danno notizia certa già nel 1757. Questa considerazione mi dà l’occasione per accennare al secondo degli interventi, in verità ingenuo per uno “storico”, in cui si fa riferimento a documenti del primo 800 che “riprendono”, nientedimeno da una tavola del 700 (Pacichelli), “un percorso arcuato” particolare delle mura medievali. Come a dire che da una rappresentazione significativa ma non scientificamente attendibile, si sia cristallizzata, seguendola pedissequamente, la verità storica. Le carte geografiche a corredo del “Regno di Napoli in Prospettiva….” del Pacichelli, sono opera di Francesco Cassiano da Silva e risentono di tutte le approssimazioni tipiche della cartografia dell’epoca, che molte volte sostituiva con l’immaginazione la mancanza o la difficoltà di rilevare la realtà dei fatti, dando spesso molta cura alla parte estetica della rappresentazione. Sfidiamo chiunque a trovare, partendo dalla tavola del Pacichelli, una corrispondenza esatta tra essa e la realtà oggettiva. Avremmo preferito leggere gli stessi “dotti“ interventi quando si è trattato di discutere della “cosa” (non sapremmo come definirla altrimenti ) costruita nel giardino dell’Annunciata oppure della faccenda della costruzione di un complesso di villette con piscina a Via s. Marte o sui tentativi di attacco che ha subito il complesso della Maddalena nel corso degli ultimi anni e di tutti quelli che hanno avuto ed hanno, come bersaglio il centro antico e storico di Aversa. Ma tant’è, ognuno sceglie i modi, i tempi e le cose da difendere. A noi interessa aver suscitato per la prima volta un interesse degli aversani per i fatti e le cose della loro città. Siamo a disposizione per un confronto serio, meditato, su questi ed altri temi che abbiano come obbiettivo il bene comune. Sempre”.

Redazione

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