Confintesa si espande: nasce la Federazione Metalmeccanici

Confintesa, organizzazione sindacale attiva su tutto il territorio nazionale, continua la propria espansione. Già maggiormente rappresentativa nel Pubblico Impiego sin dalla fondazione, oggi la Confederazione Intesa per l’autonomia Sindacale si sta radicando anche nel comparto del Privato.

E’ di questi giorni la costituzione della Federazione Metalmeccanici, che è sorta a Roma e che sarà rappresentata da Giustino D’Uva, giovane sindacalista di origini molisane.

“Per me è un grande onore, oltre che un onere non indifferente, assumere la guida dei Metalmeccanici di Confintesa, uno dei comparti chiave dell’intero settore dell’Impiego Privato. – ha affermato D’Uva – Conosco molto bene la situazione economica del centro-sud Italia e posso senz’altro affermare che versa in condizioni a dir poco critiche. Malgrado gli ottimistici annunci della politica, infatti, la realtà è tutt’altro che rosea. I dati, pur rappresentando un lieve calo della disoccupazione, sottendono un aumento costante del precariato e di tutte le forme di lavoro atipico. E le condizioni peggiori sussistono proprio al sud, che è statisticamente la regione più povera d’Europa. Si pensi al caso del Molise, che negli ultimi due decenni ha subito un costante e progressivo spopolamento, nonché un aumento vertiginoso della disoccupazione, soprattutto giovanile. Le cause risiedono certamente nell’impossibilità della produzione locale di competere con le dinamiche della grande distribuzione e, d’altro canto, nel mancato interesse delle grandi aziende a delocalizzare la produzione in realtà periferiche rispetto ai conglomerati urbani delle grandi città. Altresì, un ruolo notevole nel determinare il depauperamento lo hanno avuto le diverse amministrazioni, connotate da un atteggiamento miope e scarsamente lungimirante. L’unica salvezza per realtà territoriali come il Molise e, più in generale, per il Meridione sarebbero politiche mirate a creare un’occupazione stabile e duratura, che possa rappresentare un’alternativa concreta all’assistenzialismo clientelare che per troppo tempo ha falcidiato il sud Italia. In questo senso – ha concluso D’Uva – si muoverà il mio impegno, anche cercando di contribuire alla necessità, oramai improcrastinabile, di procedere ad un’organica riforma dei criteri della rappresentatività sindacale”.

Redazione

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