L’EDITORIALE | Aversa. Un caterpillar stritola la nostra storia
Ricordo che era l’inizio dell’odierno decennio. Un manipolo di amici si aggirava timidamente per i vicoli del centro storico di Aversa. In mano le macchine fotografiche immortalavano ogni sasso della nostra Aversa.
Ogni domenica che passava quel gruppo cresceva, prendeva forma e struttura. Dopo qualche anno quel gruppo diventava un marea umana, un fiume di conoscenza che narrava e decantava storia, arte e cultura della nostra Aversa. Poi il tempo passa, le cose cambiano, gli amici diventano nemici e la passione del gruppo si assopisce… ma resta in ognuno la conoscenza acquisita in quegli anni. L’amore per quelle pietre. Rimbombano nella mente i nomi e le storie di coloro che mille anni fa fecero grande Aversa.
Oh, Rainulfo mio Rainulfo, dove era scritto che nell’anno 2019 le tue povere ossa dovevano rivoltarsi della tua ancora ignota tomba!
In realtà, le ossa di Rainulfo già si erano rivoltate più volte nel corso del trascorso secolo quando truffaldini e mentecatti abbattevano parte del patrimonio storico per costruire orinali di cemento armato in pieno centro storico.
Ma oggi, nel 2019 qualcosa è cambiato! L’aria è diversa. Le persone innamorate di Aversa e della sua storia sono aumentate… escono allo scoperto, segno che qualche seme è germogliato.
L’abbattimento (e la precipitosa e mal riuscita ricostruzione) dell’ultimo tratto della cinta muraria Angioina ha causato una grande levata di scudi. L’intera popolazione è insorta e chiede le teste dei responsabili.
Qualcuno ha sbagliato secolo, forse pensava di essere ancora nel 1960 dove ogni “fetenzia” era permessa, giustificata dal progresso!
Quelle mura abbattute sono uno sputo in faccia a tutti coloro che hanno difeso questa città in ogni dove. Di coloro che hanno esaltato la sua storia, di coloro che si sono emozionati alla scoperta del Guercino….
Oggi però non se sia più grave l’insano gesto di abbattere le mura oppure di alcune scellerate opinioni. Aveva ragione Umberto Eco. Prima gli stolti parlavano fuori al bar degli amici, ora parlano sui social. I senso di nausea che si prova a leggere alcuni commenti giustificativi dell’abbattimento è enorme. Ma quando si leggono giustificazioni politiche, il disgusto lascia il posto all’orrore… riemerge il cancro che da secoli priva di vita questa maledetta città.
Allora domani sera (24 luglio) alle 20,30 è dovere di ogni buon cittadino Aversano partecipare alla manifestazione che si terrà sul luogo dell’abbattimento per mostrare il proprio amore per la storia, l’arte e la cultura di questa città.
Stefano Montone
Direttore LaRampa.it