I Federalisti europei chiedono al nuovo Parlamento di agire per un’Europa federale

Il 2 luglio, in occasione della seduta inaugurale del nuovo Parlamento europeo a Strasburgo, i federalisti europei hanno organizzato una manifestazione per accogliere i nuovi parlamentari e chiedere loro di impegnarsi a promuovere la riforma dell’Unione europea, per costruire un’Europa federale, sovrana e democratica.
Sandro Gozi, Presidente dell’Unione dei federalisti europei (UEF), ha dichiarato che “oggi non basta limitarsi a celebrare l’UE e i suoi risultati. L’Europa ha bisogno di un cambiamento, e il nuovo Parlamento europeo deve impegnarsi in tal senso. E’ necessaria una riforma dei Trattati europei per costruire un’Europa più forte, più democratica, più sociale, più efficace, un’Europa sovrana e federale capace di affrontare le sfide di oggi, dal cambiamento climatico al problema migratorio, e per far sì che l’Europa conti in un mondo sempre più dominato dai contrasti tra grandi potenze”.

“Il nuovo Parlamento sarà chiamato subito a dimostrare la sua determinazione a lavorare per una nuova Unione europea. Dovrà infatti confrontarsi con le proposte del Consiglio europeo che ha faticosamente trovato un accordo sulle nomine per la presidenza della Commissione europea e le altre cariche istituzionali: un accordo raggiunto sotto il ricatto dei governi sovranisti e senza nessuna attenzione al programma politico che la maggioranza che si sta costituendo in Parlamento cerca di concordare e promuovere – dice il MFE (Movimento Federalista Europeo) -. Lo spettacolo offerto dal Consiglio europeo in questo frangente ha dimostrato tutta la debolezza dell’assetto intergovernativo. Sempre più divisi tra loro, i governi nazionali non riescono a lavorare per il bene comune europeo, ma si paralizzano a vicenda. Tutto questo, mentre lo scenario internazionale è sempre più ostile agli europei – basti citare il fatto che proprio in questi giorni l’Unione europea ha iniziato ad essere nuovamente minacciata da Trump di ritorsioni commerciali, o si è trovata di fronte, impotente, ai disastri della politica americana in Iran”.

“Se il Parlamento vuole promuovere il cambiamento – conclude il MFE – che i cittadini hanno dimostrato di volere con il loro voto, e vuole quindi rispettare il mandato che ha ricevuto, è già arrivato il momento di far sentire la propria voce. Il Parlamento non lasci che sulla presidenza della Commissione europea siano solo i governi a decidere sulla base dei loro veti incrociati”.

Redazione

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