Mondragone. AMBC: “Politiche comunali attive per il lavoro cercasi”
“Della querelle sulla mancata assunzione dei navigator in Campania proprio non si sentiva alcun bisogno. Siamo da sempre convinti che i servizi per il lavoro necessitano di una dimensione organizzativa pubblica affiancata però da quella privata e da quella del non profit e dell’economia civile. E siamo altrettanto convinti che per attivare percorsi di potenziamento dei centri di avviamento al lavoro e per renderli finalmente efficienti ed efficaci non si può fare a meno del coinvolgimento dei comuni, il primo presidio sul territorio. Senza un ruolo attivo dei comuni, infatti, i Centri per l’Impiego e le Politiche Attive per il Lavoro rischiano di continuare a restare una pia illusione, al di là della presenza e del ruolo dei navigator”. E’ quanto dichiara l’Associazione Mondragone Bene Comune.
“Fin dalla campagna elettorale -come Lista MBC- ci siamo ripetutamente occupati del “dramma disoccupazione” in città, elaborando e facendo circolare analisi, riflessioni e dati su un problema enorme: avanzando proposte, mutuate a partire dalle buone pratiche della Conferenza Episcopale Italiana. Dati e proposte che sono restati purtroppo oggetto d’indifferenza per i 2 (o l’1 e mezzo) che “comandano” pro tempore in città. Se non avessero affossato il Patto Civico all’indomani del voto e se non avessero messo alla porta l’AMBC, il tema del lavoro (insieme a quello dell’abbandono scolastico e dei NEET, vere e proprie piaghe sociali) sarebbe stato uno degli obiettivi prioritari di governo della città. A partire dalla progettazione ed implementazione di un moderno ed utile Sportello Comunale per il Lavoro quale strumento di intervento diretto dell’amministrazione comunale (che pure non ha una diretta competenza) nelle politiche attive del lavoro. Il suo obiettivo sarebbe stato quello di sostenere le persone nell’individuazione e nella realizzazione del proprio progetto formativo e professionale, favorendo l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Uno Sportello che, sull’esperienza di altre realtà comunali d’Italia, avrebbe dovuto operare in collaborazione con il Centro per l’Impiego e si sarebbe dovuto rivolgere a tutti i cittadini domiciliati a Mondragone che cercano un lavoro oppure che vogliono attivare un percorso formativo. Lo Sportello avrebbe dovuto offrire a tutti gli interessati servizi gratuiti che avrebbero dovuto agevolare la ricerca autonoma e attiva di occupazione da parte dell’utenza e avrebbe dovuto fornire una consulenza personalizzata, dall’informazione all’individuazione del proprio progetto formativo e professionale e all’analisi e consulenza sugli strumenti e sulle tecniche utilizzati nella ricerca. Servizi offerti dallo Sportello Comunale per il Lavoro destinati sia alle persone residenti e/o domiciliate nel territorio del comune di Mondragone in cerca di occupazione, sia a cittadini occupati ma che desiderano provare a cambiare vita e possibilmente anche occupazione. Quindi, uno Spazio di Consultazione di offerte e corsi; una Newsletter settimanale inviata (anche via whatsapp) a tutti i cittadini in età lavorativa; un Sito web di orientamento ed offerte di lavoro sul territorio, in Italia e all’Estero; Laboratori formativi e di approfondimento per incrementare competenze specifiche importanti per l’accesso al mondo del lavoro, come per esempio: corsi e laboratori di alfabetizzazione digitale, laboratori di rafforzamento delle tecniche di ricerca del lavoro (curriculum, canali di ricerca, colloquio, ricerca on line, social network ecc); Staff di affiancamento per promuovere la cooperazione, il coworking e la “creazione” di lavori e il “recupero” di vecchi mestieri; Seminari di orientamento al lavoro rivolti soprattutto agli studenti e organizzati in sinergia con il sistema scolastico; un “luogo” dove prendere in carico la persona in difficoltà, espulsa dal mercato del lavoro o non in grado di potervi accedere e, soprattutto, un “luogo” per superare la solitudine del disoccupato, dell’inoccupato”.