Napoletani scomparsi in Messico, ammesse prove contro agenti

“Tutte le prove ritenute fondamentali, raccolte dagli inquirenti e condivise dalla nostra difesa, finalizzate a cristallizzare il coinvolgimento dei poliziotti, sono state accolte dal giudice”. E’ quanto fa sapere l’avvocato Claudio Falleti, uno dei legali delle famiglie dei tre napoletani scomparsi in Messico che, attraverso un collega dell’Organizzazione Mondiale degli Avvocati, sta monitorando lo svolgimento del processo preliminare a carico di quattro agenti della Polizia di Tecalitlan ritenuti coinvolti nella sparizione dei tre nostri connazionali.

Tre italiani scomparsi in Messico

L’udienza è iniziata con 3 ore e si è protratta per altre 10, come ieri, prima della sospensione decisa dal giudice dopo il tour de force. “Gli avvocati della Difesa – spiega il legale – vogliono dimostrare l’estraneità dei loro clienti” ma, prosegue, “le prove a carico degli agenti, dagli audio di Antonio e Vincenzo, decisamente eloquenti, ai tracciati precisi ed inconfutabili del GPS, al ritrovamento delle auto, sono schiaccianti”.

(ANSA)

Redazione

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