Sanità, lavoratori in somministrazione: Cisl Fp scrive alla Regione Lazio
“Stabilizzazione subito per il personale con contratto di somministrazione in servizio presso le aziende ospedaliere e sanitarie del Lazio”, dopo la sentenza del Tribunale di Napoli – che ha disposto per il personale assunto dal Ssn con contratti flessibili, procedure di stabilizzazione attraverso la riserva di concorso per il 50% dei posti disponibili nel triennio 2018-2020 – Roberto Chierchia, segretario generale della Cisl Fp Lazio ha scritto prontamente, insieme alla Felsa Cisl Lazio, alla Regione e a tutte le amministrazioni della Sanità regionale. Lo scrive la Cisl Fp del Lazio in un post su Facebook.
“Chiediamo di provvedere immediatamente alla indizione di procedure concorsuali volte alla stabilizzazione di tutti quei lavoratori che ormai da anni svolgono la propria attività lavorativa all’interno delle Asl, delle aziende ospedaliere, degli Irccs e dei policlinici universitari con contratti di somministrazione”, si legge nel post. Il richiamo è alla sentenza, appena emessa dai giudici partenopei, secondo cui gli enti del servizio sanitario nazionale “possono indire procedure concorsuali straordinarie per l’assunzione di personale medico, tecnico-professionale e infermieristico, necessario a far fronte alle eventuali esigenze assunzionali emerse in relazione alle valutazioni operate nel piano di fabbisogno”.
Fabbisogno che vede appunto il Lazio tra le regioni in maggior carenza, come più volte denunciato dai sindacati e confermato dagli impegni della giunta Zingaretti. “Riteniamo di dover tutelare la professionalità di tutti quei lavoratori che per decenni hanno fornito la propria attività lavorativa al servizio sanitario nazionale per mezzo di contratti di somministrazione che potrebbero essere facilmente sottoposti al vaglio di legittimità presso le competenti sedi giudiziarie con gravi e pesanti esborsi di denaro da parte delle amministrazioni sanitarie per l’eventuale regolarizzazione del rapporto di lavoro e il conseguente risarcimento del danno per abuso di contratti flessibili”, prosegue il post.
“La Regione e le amministrazioni sanitarie del Lazio devono provvedere subito”, si conclude. “Dopo questa sentenza, di portata storica per i precari della Sanità, non ci sono più scuse per non attivare i percorsi concorsuali di stabilizzazione che servono a dare certezze ai lavoratori e a garantire la salute dei cittadini”.