Bambina investita a Mondragone, interviene l’AIFVS
“Non è ammissibile che un uomo alla guida di una vettura priva di assicurazione e revisione, oltre che sotto l’effetto di cocaina, sia stato destinato, per iter legislativo, ai soli domiciliari mentre la vittima, di soli 8 anni, lotta tra la vita e la morte all’ospedale Santobono di Napoli”. E’ infuriato il responsabile della sede Aversa ed Agro aversano dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Onlus, Biagio Ciaramella, per le misure adottate nei confronti del pirata della strada che, nella serata di sabato 24 agosto, ha travolto in pieno una bambina di nazionalità ucraina, nella località Pescopagano del comune di Mondragone.
“Bisogna abolire i domiciliari per chi si macchia di reati di questo tipo. Devono aspettare l’esito del processo dalla galera”. E’ un fiume in pena Ciaramella, che sottolinea come “questo soggetto, oltre a tenere comportamenti poco consoni alla guida, non aveva pagato nemmeno l’assicurazione sulla vettura. Un fattore sempre più dilagante sia per i costi, ormai molto alti, sia a causa della cultura del non pagare”. L’appello è alle forze dell’ordine: “Oggi non è difficile capire se le auto dispongano o meno della copertura assicurativa. Striscia la Notizia ha posto più volte l’accento su questo tema, mostrando anche come utilizzare i funzionali sistemi operativi. Spero che di questi ultimi, ne possano disporre tutti i componenti armati nel breve tempo”. L’aversano è arrabbiato per un’interpretazione della legge troppo buonista: “Ritengo che la Giustizia italiana non stia ponendo la giusta attenzione sulla situazione originatasi. Probabilmente se i sistemi tecnologici fossero stati realmente utilizzati, la piccola starebbe ancora giocando con la sua famiglia. E’ una vergogna”.
Pugno chiuso anche da parte del presidente A.I.F.V.S. Onlus, Alberto Pallotti: “Questi animali vanno tolti dalla strada, è un dovere di tutti. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sappia che questo è il problema più grave cui dobbiamo far fronte su piano nazionale. Ogni settimana registriamo nuovi casi. Non ci sono parole per descrivere la disperazione che stanno vivendo intere famiglie. Le loro vite sono cambiate solo perché qualcuno ritiene giusto comportarsi come delle bestie. Le nostre preghiere sono rivolte alla bambina – conclude -, affinché riesca a vincere questa battaglia”.