Bollo Auto in Campania, CdS contro affidamento diretto ad ACI

Il Consiglio di Stato, pronunciandosi con un’ordinanza, ha ritenuto condivisibili i motivi di ricorso fatti valere da Gefil – Gestione Fiscalità Locale Spa, società controllata da Corvallis, contro l’affidamento diretto da parte della Regione Campania ad ACI – Automobile Club d’Italia della gestione del Bollo Auto in Campania.

Gefil ha sedi operative a Padova, Verona e Napoli e una specializzazione ventennale nella gestione delle entrate tributarie e patrimoniali degli enti locali. L’azienda svolge a livello nazionale attività di riscossione, di incasso e di supporto per enti locali, enti pubblici o privati e aziende ed è coinvolta in progetti avanzati in ambito smart city.

La società del Gruppo Corvallis, che opera già nel settore dei servizi a supporto della gestione delle tasse automobilistiche per conto della Regione Veneto e che ha recentemente partecipato e vinto la gara indetta per l’affidamento del servizio da parte della Regione Marche, aveva proposto ricorso per annullare la delibera della Giunta Campania con la quale si stabiliva una convenzione triennale con ACI in materia di tasse automobilistiche regionali bypassando qualsiasi forma di confronto concorrenziale. Gefil riteneva, infatti, che l’accordo tra Regione Campania e ACI fosse lesivo dei principi di concorrenza, economicità, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza e proporzionalità e che dietro la convenzione si nascondesse uno schema contrattuale sostanzialmente di appalto.


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Il Consiglio di Stato, riconoscendo che “la collaborazione tra amministrazioni non può trasformarsi in una costruzione artificiosa che ha l’effetto di eludere le norme sulla concorrenza in tema di affidamenti pubblici”, rileva che l’affidamento diretto operato da Regione Campania a favore di ACI non rispetta le condizioni necessarie per poter giustificare l’omissione della gara pubblica. La sentenza evidenzia che “sotto la veste di un partenariato pubblico-pubblico pare celarsi l’affidamento di un servizio secondo lo schema dell’appalto o della concessione e che dovrebbe, dunque, presupporre il previo espletamento di una gara pubblica”. Tanto più che i movimenti finanziari tra i due soggetti vanno al di là del mero ristoro delle spese sostenute: il costo annuale del servizio svolto da ACI ammonta a quasi 3,5 milioni di euro a forfait, più compensi a consumo per centinaia di migliaia di euro, mentre il costo annuale del servizio svolto da Gefil per la Regione Veneto è di 2,1 milioni di euro comprensivo di utile. Stabilendo che Aci pare offrire i servizi “in palese concorrenza con imprese quali Gefil”, i giudici del Consiglio di Stato hanno deciso di sospendere il giudizio in attesa di una definitiva pronuncia della Corte di Giustizia UE relativamente al rispetto delle leggi europee sulla concorrenza della norma regionale della Regione Campania che consente l’affidamento diretto senza gara dei servizi in questione all’ACI.

“E’ una pronuncia storica – dichiara Vincenzo Serio, presidente Gefil – poiché si chiarisce che l’affidamento dei servizi di riscossione e di gestione del bollo auto devono avvenire in una situazione di libero mercato e non di monopolio. Attendiamo ora la decisione della Corte di Giustizia europea ma l’ordinanza del Consiglio di Stato costituisce già un segnale importante per tutte le aziende del settore che hanno investito negli anni in tecnologia e risorse umane e che, finalmente, potranno proporre alle Regioni le proprie soluzioni con sicuri risparmi di risorse pubbliche, a tutto beneficio dei cittadini”.

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Redazione

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