Carinaro. Doppio senso Via Piave, interviene il gruppo di minoranza

“Ci aspettavamo il ruggito di un leone arrabbiato, invece, non sentiamo nemmeno lo squittio di un topo”. Lo scrive in una nota il gruppo di opposizione ‘Carinaro nel cuore‘, guidato da Annamaria Dell’Aprovitola, intervendo sulla questione del doppio senso di via Piave.

“Con ordinanza numero 22/2019, l’amministrazione Affinito in “combutta” con la P. municipale e l’assessore al ramo Mario Moretti, istituisce il doppio senso di marcia su via Piave, annullando definitivamente quel poco di buono avanzato dal discusso piano di viabilità ideato e voluto dall’ex vicesindaco dell’amministrazione Dell’Aprovitola, Lello Sardo. Quel piano di viabilità, al tempo, ci creò non pochi problemi e disagi, soprattutto per l’ostinazione della P.Municipale e dei cittadini residenti nelle strade oggetto del provvedimento (Vedi via dei Fiori, via Mameli, via Jommelli e il senso alternato di via Campo). Già allora però, e come sempre, l’amministrazione prese il coraggio a due mani e sostenne quel piano convinta di agire per il bene comune, pur consapevole che specialmente l’istituzione del senso unico in via Piave, ci avrebbe attirato addosso l’ira della gran parte dei residenti di via Mameli, a fronte dei pochissimi residenti di via Piave (circa 4 famiglie), che per la prima volta si sono sentiti tutelati dalle istituzioni, attesi i notevoli pericoli di incolumità fisica per i pedoni, considerata la mancanza assoluta di marciapiedi. E non solo, vi è di più: le abitazioni di via Piave, soprattutto quelle a ridosso del punto più stretto della strada, nelle ore di punta, necessitavano dell’intervento della P.Municipale per poter uscire dalle proprie case. Tanti sono stati gli attacchi che l’amministrazione subì, ma in quel caso, come in altri, fummo compatti e convinti nel tutelare i diritti legittimi sia pure di pochi e sparuti cittadini. Con l’avvento delle elezioni 2019, il tutto ha preso un’altra piega: qualche “carbonaro” di via Mameli ha proposto di barattare il voto di gran parte del rione con l’impegno di istituire il doppio senso in via Piave. Carinaro nel cuore ha rifiutato l’offerta, sulla quale invece si è tuffata a pesce la lista “Carinaro rinasce”, già nota ormai alle cronache per i vari, diffusi e variopinti patti elettorali stretti un po qua e un po là. Ergo, via Mameli pretende ed ottiene ciò che era stato suggellato con un patto. Addirittura, leggenda narra che abbiano brindato con le bollicine. Ma quanta vergogna ancora ci toccherà subire? Se il buongiorno si vede dal mattino, esso è fuligginoso e fosco. Sì, perché: Quale garanzia di legalità e trasparenza può essere un’amministrazione , ostaggio e prigioniera, di patti trasversali dalla legittimità dubbia? Attenzione, c’è poco da festeggiare: oggi è toccato ai cittadini di via Piave, domani toccherà ad altri, considerato il modus agendi. Ma ciò che più sconvolge in questa brutta storia è il vergognoso silenzio dell’ex vicesindaco Sardo, autore e strenuo sostenitore del senso unico in via Piave, e del suo “lacchè” Alfonso Bracciano, componente dell’attuale amministrazione, i quali continuano a tradire non solo e non tanto i cittadini che in loro hanno riposto fiducia, ma quel che è peggio tradiscono loro stessi, i loro ideali e il loro operato. Il giovane “lacchè” ,addirittura, si è giustificato con qualche cittadino affermando: “Ma che posso fare? Io non sono d’accordo, ma gli altri si”. Pertanto, come nella migliore tradizione dei traditori, non è d’accordo, ti colpisce alle spalle ma vota a favore. La storia continua. L’ultimo accorato appello lo rivolgiamo all’ex Lello Sardo, nella qualità di convinto sostenitore e ideatore del progetto politico Carinaro Rinasce, al quale chiediamo di far valere anche oggi, come fu per il passato, la sua nota scienza infusa in materia di viabilità, sperando che la sua indole di traditore non colpisca anche i poveri residenti di via Piave che, nel 2014, riposero in lui la loro fiducia scegliendolo come proprio candidato. Alla luce di tutto questo, ci saremmo aspettati il ruggito di un leone arrabbiato e tradito, mentre invece non si ode nemmeno lo squittio di un topo!”.

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Redazione

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