Caso affidi Bibbiano, due assistenti sociali deferite grazie ad un avvocato di Aversa

Finalmente la giustizia fa corso nel caso degli affidi dei bambini di Bibbiano. Tutti hanno visto le immagini delle assistenti sociali che con artifizi e raggiri portarono via la bambina dalla casa dei genitori spacciandosi per Guardie Empa.

Orbene finalmente l’ordine professionali le ha sottoposto a provvedimento disciplinare censurando il loro comportamento.

La famiglia vittima dell’imbroglio, rappresentata e difesa dall’Avv. Giulio Amandola di Aversa (CE) aveva provveduto ad inoltrare un esposto al Consiglio dell’Ordine degli Assistenti Sociali chiedendo gli opportuni provvedimenti di legge contro Roberta Fornari e Garzieri Aurella dei Servizi Sociali del Comune di Reggio Emilia, in quanto con una condotta assolutamente opinabile e censurabile.

http://www.larampa.it/2019/07/25/bibbiano-uno-degli-angeli-e-di-aversa/

Scriveva l’Avvocato Giulio Amandola nel suo esposto:

Scrivo la presente in nome e per conto dei miei Assistiti, Sig.ra Stefania Mazzocchi, e del Sig. Marco Cagni, al fine di sporgo apposita segnalazione nei confronti degli Assistenti Sociali del Comune di Reggio nell’Emilia – Polo Est, avendo gli stessi provveduto, in data 04.04.2019, alle ore 08.30 del mattino, a portare via dalla nostra abitazione di residenza la figlia minore P.C. il tutto, alla stregua di quanto dagli stessi indicato ai miei Assistiti, al fine di porre in esecuzione il Decreto Provvisorio pronunziato, in data 08.11.2018, dal Tribunale per i Minorenni di Bologna, nella Persona del Presidente, Dott. Mirko Stifano, con riferimento al procedimento incardinato presso il suddetto Tribunale per i Minorenni al n. Reg. Volontaria Giurisdizione n. 288/2018 – Reg. Cronologico n. 4640.

Lo scrivente Procuratore precisa dunque come in data 04.04.2019, alcuni operatori non meglio identificatisi (ciò in pieno contrasto con il codice dei Servizi Sociali del Comune di Reggio nell’Emilia, ma ben riconoscibili le assistenti sociali Roberta Fornari e Garzieri Aurella) si sono introdotti all’interno dell’abitazione di residenza dei Sig.ri Cagni – Mazzocchi, ed abbiano quindi provveduto a portare via con la forza la loro figlia minore P.C.

Segnalo come attualmente alcuna notizia su come stia o dove sia collocata P. sia mai stata fornita in alcun modo alla famiglia, preoccupatissima, dei miei Assistiti, che si è attivata fin da subito per tutelare gli interessi superiori della loro figlia.

Preciso come in ordine alla summenzionata irruzione presso l’abitazione ove risiede la figlia dei miei Assistiti, si sottolinea come sia stato prodotto un forte shock emotivo in tutta la famiglia e si immagina verosimilmente anche nella piccola, di cui si sottolinea ancora non si hanno notizie dal giorno 04.04.2019.

Ed inoltre, evidenzio come, al momento in cui sono venuti presso la abitazione dei miei Assistiti per portare via P., gli operatori dei Servizi Sociali di Reggio nell’Emilia – Polo Est si siano introdotti con l’inganno all’interno della suddetta abitazione, spacciandosi per operatori ENPA, e millantando di essere stati allertati da alcuni vicini dei Sig.ri Mazzocchi e Cagni in quanto infastiditi dall’abbaiare dei cani dei miei Assistiti, abbiano provveduto a staccare il contatore della corrente elettrica per poter agire in maniera più indisturbata: l’abitazione è rimasta senza luce per ben venti minuti (come si vede nel video dell’intero blitz) già depositato in tribunale, con tutti i danni alle apparecchiature elettroniche ed al lavoro del Sig. Cagni che ne sono conseguiti da cui anche la perdita economica degli ultimi programmi che erano stati commissionati allo stesso.

La luce è stata riallacciata dalla madre della Sig.ra Mazzocchi quando è rientrata a casa: lo stato di oscurità è stato utilizzato da un soggetto in divisa per introdursi nell’abitazione e far partire l’indegno atto.

Una volta rivelatisi per quelli che sono, solo dopo che la bambina era già stata gettata correndo in un auto, hanno del tutto omesso di esibire la documentazione alla base della loro condotta.

Hanno continuato a mentire sul motivo del loro intervento, per bloccare la nonna materna e la mamma al tavolo del soggiorno con la scusa di controllare la documentazione dei cani, per bloccare la visuale della porta di ingresso e del vano scale cosicché una decina di individui a noi sconosciuti e mai stati qualificati (di cui vogliamo sapere l’identità come anche degli agenti di polizia) entrassero in casa nostra e salite le scale di nascosto, seguiti dalla Dott.ssa Aurella Garziera e dalla Dott.ssa Roberta Fornari (le assistenti sociali del Polo Est) hanno preso la bimba nel sonno si soppiatto nel suo lettino, e sono corse giù dalle scale, poi correndo a perdi collo tenendo in mano una bimba come fosse un pacco, scappando fuori dalla casa dato che la Sig.ra Mazzocchi appena se ne è accorta ha inseguito l’individuo in oggetto fino ad aver dovuto gettare la bimba sconvolta ed urlante su di un auto che subito fuggita a gran velocità. 

Si rende noto che l’operazione è stata filmata per intero dalle telecamere di videosorveglianza che gli stessi agenti come sopra citrato hanno cercato di manomettere per far si che non venisse ripreso tutto il sistema di prelievo, staccando le telecamere dimostra la malafede dell’intera operazione.

Oltre a non mostrare la documentazione riguardante il loro intervento gli agenti non mostravano ne i loro nomi ne i loro tesserini di riconoscimento (si sottolinea come chiunque intervenga anche in borghese abbia poi obbligo di qualificarsi).

Evidenzio come in più occasioni i miei Assistiti si siano recati presso i Servizi Sociali del Comune di Reggio nell’Emilia al fine di cercare di avere informazioni su dove fosse stata condotta e dove si trovi tuttora, sia di persona che per tramite dello scrivente Legale di fiducia, Avv. Giulio Amandola, del Foro di Santa Maria Capua Vetere, ma in nessuna udienza ci è stata fornita la benché minima notizia in ordine alla situazione della figlia minore P. ne al suo stato psicologico ne di salute.

Preciso altresì come i Servizi Sociali del Comune di Reggio nell’Emilia – Polo Est non abbiano mai in alcun modo, nonostante le innumerevoli richieste più volte effettuate dai miei Assistiti nonché dallo scrivente, provveduto a mostrare la documentazione in virtù della quale il Presidente presso il Tribunale per i Minorenni avrebbe esortato la messa in esecuzione del Decreto Provvisorio suddetto.

La condotta dei servizi sociali cosi facendo, viene ritenuta da noi pari ad un sequestro di persona e contravvenendo al decreto del Tribunale Dei Minori.

Segnalo inoltre come sia lo scrivente Procuratore sia i miei Assistiti abbiamo sollecitato i Servizi Sociali del Comune di Reggio nell’Emilia al fine di instaurare un dialogo ed una collaborazione mirati ad ovviare a quanto accaduto e far tornare la figlia degli stessi a casa, ma i Servizi Sociali non hanno mai inteso rispondere alle nostre istanze, e muoversi dalle proprie posizioni.

Evidenzio come più volte in passato i Servizi Sociali abbiano intimato ai miei Assistiti di sottostare alle loro pretese: che erano quelle di non fare domande su D.M., prima figlia di Stefania, lasciata alla prozia Patrizia Beltrami senza alcun controllo, né seguendo da loro le prescrizioni del tribunale, minacciando di portarci via la figlia degli stessi, autoattribuendosi anche poteri e facoltà maggiori rispetto a quelli di cui sono realmente titolari, pronunciando nei confronti dei miei Assistiti per esempio espressioni del tipo “noi siamo e facciamo la legge”, oppure “ci vediamo in tribunale”, o anche “vi portiamo via vostra figlia”, “noi non volevamo la bambina ma volevamo …”, sapendo della registrazione degli incontri, stati tutti già depositati presso il Tribunale per i Minorenni.

Tengo inoltre ad evidenziare come, dopo il prelievo alquanto discutibile, sia il Polo Est sia la Dott.ssa Roberta Fornari che la Dott.ssa Aurella Garziera, tutte le volte che vi sono stati incontri con i miei Assistiti, invece di ascoltare le domande degli stessi sulla piccola P., hanno solo cercato di far firmare agli stessi alcuni documenti riguardanti il prelievo (quasi per sgravarsi dalle loro responsabilità dell’orribile atto deciso di loro autonomia) in cambio di farci vedere la bambina, un palese ricatto, e non avendo gli stessi mai accettato, non si sono fatte più sentire né con i miei Assistiti né con lo scrivente Procuratore tenendo nascosta l’ubicazione della bambina e il suo stato da ormai ottantacinque giorni.

Preciso inoltre come più volte i Servizi Sociali abbiano predisposto relazioni a carico dei miei Assistiti dichiarando fatti e circostanze assolutamente non rispondenti al vero, supportati dall’appoggio della zia materna Patrizia Beltrami, presso cui è collocata D. come asserito precedentemente, in gravi condizioni educative e psicologiche, facendo quindi in modo che la Sig.ra Mazzocchi non incontrasse la sua prima figlia D., essendosene addirittura la zia finta madre con tutti le persone esterne alla famiglia, e facendo quindi sì che il Tribunale per i Minorenni di Bologna con la nascita della sorella non facesse tornare D. con la vera madre e la sorellina, come sarebbe stato normale accadesse, oltretutto dopo ben tre anni invece in cui ciò sarebbe dovuto accadere. Tutto quanto appena esposto è comprovabile da testimonianza e relazione del più che noto e celebre Professor Alessandro Meluzzi già depositate in tribunale, come tutta la certificazione sulla idoneità genitoriale dei miei Assistiti, dell’abitazione e della vita felice di P., già da prima di quest’atto da parte dei servizi sociali di Aprile.

I servizi sociali sono in costante contatto con la Sig.ra Patrizia Beltrami in virtù di pregressi rapporti amicali e perché hanno permesso che si creasse tale grave situazione sulla minore MD quando avrebbero dovuto occuparsi del controllo della crescita della bambina e della regolare frequentazione di Stefania e la figlia.

Tale menzognere relazioni sono state alla base dell’emissione del Decreto Provvisorio a firma del Dott. Mirko Stifano presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna, nonché come si sia venuti a contatto con i suddetti Servizi Sociali in virtù di pregressi ed ormai del tutto superati già da diversi anni problemi di tossicodipendenza della scrivente, Sig.ra Stefania Mazzocchi.

Sottolineo la mia enorme preoccupazione, nonché ovviamente quella dei miei Assistiti, circa la sorte della loro figlia P., alla luce anche dei gravissimi recenti fatti di cronaca degli ultimi giorni, che vedono coinvolte numerose famiglie di Reggio nell’Emilia e dintorni, alle quali sono stati strappati i propri figli con modalità assolutamente analoghe, ed adducendo motivazioni del tutto similari, e comunque alla fine quasi sempre fondate su fatti assolutamente non sussistenti. Certo di un Vostro fattivo, proficuo e solerte riscontro, e rimanendo a Vostra assoluta disposizione per ogni qualsivoglia ulteriore informazione, necessità o chiarimento, l’occasione è gradita per porgerVi cordiali saluti”.

Avv. Giulio Amandola

A seguito d i tale esauriente e circostanziato esposto del legale Aversano, le due assistenti sociali Roberta Fornari e Garzieri Aurella, in data 28 agosto us, sono state sottoposte a procedimento disciplinare che potrebbe portare alle due gravissime e meritate conseguenze.

Redazione

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