Lavoratori Apu, M5S Campania: “2.600 famiglie prese in giro”

“La vicenda Apu palesa tutta l’ipocrisia della giunta regionale che continua a fare campagna elettorale sulla pelle dei lavoratori e delle loro famiglie. Parliamo di lavoratori impiegati in progetti di pubblica utilità presso i comuni, e che adesso a causa di questa Giunta regionale si ritrovano abbandonati dallo stesso ente che ha preferito spostare le risorse europee altrove”. “Ancora una volta torniamo a sollecitare il governatore a dare una risposta concreta a questi cittadini anche alla luce delle gravi carenze di organico delle amministrazioni locali”. Lo affermano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Gennaro Saiello e Michele Cammarano che aggiungono: “Invece di promettere mirabolanti piani di assunzione utili a creare solo nuove precarietà De Luca dia intanto ascolto ai sindaci che chiedono quanto meno di scongiurare l’interruzione dei progetti già avviati”.

“Dopo sei mesi di lavoro remunerato con soli 580 euro mensili – ricordano – ciascuno di questi 2.600 operatori è stato brutalmente congedato e rispedito nella folta schiera dei tanti lavoratori presi in giro da governi regionali come quello attuale o come i precedenti retti da Caldoro e Bassolino, primi produttori di corsisti senza speranze”. “Il ministro Luigi Di Maio, dopo un incontro al Mise con loro ed alcuni sindaci, ha dato mandato ai tecnici del ministero di individuare soluzioni utili ad uscire da questa impasse creata dalla Giunta regionale. Le politiche attive del lavoro devono creare opportunità di inserimento e di reinserimento al lavoro. Per questo continueremo a tenere alta l’attenzione su questa vertenza e chiederemo la collaborazione necessaria di tutti i livelli istituzioni”- concludono.

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Redazione

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