Open Arms, medico di Lampedusa: “Gli sbarcati stavano bene”

Altre quattro persone sono state fatte sbarcare la scorsa notte notte dalla Open Arms per ragioni mediche.

Ieri sera altri 9 migranti – di cui 5 bisognosi di assistenza per problemi psicologici e 4 familiari – erano stati evacuati dalla nave. I profughi già stanotte sono stati trasferiti dal poliambulatorio dell’isola all’hotspot di contrada Imbriacola.

“Dei 13 naufraghi fatti sbarcare dalla Open Arms solo uno aveva una otite, gli altri non avevano alcuna patologia come abbiamo accertato in banchina. Infatti, sono stati tutti condotti nell’hotspot”. Lo dice all’ANSA il responsabile del Poliambulatorio di Lampedusa, Francesco Cascio. “C’è qualcosa che non funziona – osserva Cascio – perché tra i 13 migranti fatti sbarcare dalla Open Arms per motivi sanitari solo uno aveva una otite, mentre gli altri stavano bene: eppure dalla relazione dello staff Cisom (il Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta – ndr) risulta che a bordo ci sarebbero persone con diverse patologie, tra cui 20 casi di scabbia”.

“La situazione generale vede condizioni igienico-sanitarie pessime: spazi non idonei a ospitare un così ingente numero di persone. I naufraghi vivono ammassati gli uni sugli altri, non c’è possibilità di deambulare, sono presenti solo due bagni chimici e spesso i naufraghi sono costretti a espletare i loro bisogni fisiologici nello stesso spazio in cui dormono e mangiano”. E’ quanto si legge nella relazione, in possesso dell’ANSA, firmata dal medico Katia Valeria Di Natale e dall’infermiere Daniele Maestrini dello staff Cisom.

(ANSA)

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Redazione

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