Orta di Atella. “Vietato far bere cani da fontane pubbliche”: l’ordinanza che ha fatto discutere gli animalisti
Si è discusso davvero tanto, in questi giorni, di un’ordinanza ad opera del Sindaco di Orta di Atella, piccolo comune in provincia di Caserta: quanto è stato disposto dal Primo Cittadino, infatti, ha suscitato qualche perplessità tra gli animalisti.
L’ordinanza in questione riguarda i cani, ma andiamo per gradi e cerchiamo di capire perché questa notizia ha suscitato così tanto clamore da essere stata trattata da numerose testate giornalistiche.
Chi possiede un cane instaura un rapporto di profondo affetto con il proprio animale, di conseguenza pretende a giusta ragione di potergli offrire il meglio sotto ogni punto di vista.
È verosimile immaginare che il padrone “modello” sia sempre in cerca dei migliori mangimi, come ad esempio quelli del brand Farmina, molto trattati dall’e-commerce PetIngros, si curi di mettere a disposizione degli spazi aperti grandi e confortevoli, magari costruendo la classica cuccia in cui l’animale può ripararsi, e via discorrendo.
Per chi possiede un cane, dunque, non è ammissibile che il proprio esemplare patisca la sete, ecco perché non gli viene mai fatta mancare dell’acqua, né in casa, nell’apposita ciotola, né mentre si è in giro per una passeggiata.
Proprio quest’ultimo aspetto ha suscitato un po’ di malcontento da parte di chi ha un amico a 4 zampe: il Sindaco di Orta di Atella, infatti, ha stabilito con un’apposita ordinanza che non si possono far abbeverare i cani direttamente dalle fontane presenti in città.
Per i trasgressori sono previste delle multe piuttosto importanti che spaziano da 25 a 500 euro, segno evidente del fatto che l’amministrazione comunale è fortemente desiderosa di porre fine a quest’abitudine.
Nella medesima ordinanza sono state previste delle multe anche a carico di chi fa passeggiare un cane in assenza della paletta e dei sacchetti da utilizzare per raccogliere e gettare gli escrementi.
Evitare di sporcare le strade raccogliendo i rifiuti organici del proprio cane è sicuramente un comportamento responsabile il quale, bisogna dirlo, è stato ampiamente interiorizzato da chi ha un amico a 4 zampe, di conseguenza questo punto dell’ordinanza non ha suscitato alcuna polemica.
Non è stato così, invece, per quel che riguarda l’altra parte dell’ordinanza, quella che impedisce appunto di far abbeverare i cani dalle fontane pubbliche: gli animalisti sono stati piuttosto perplessi e hanno manifestato, da questo punto di vista, un certo malcontento.
Le ragioni di tale disposizione sono chiaramente dovute all’igiene: dal momento che le medesime fontane sono utilizzate da persone, si è sicuramente ritenuto opportuno evitare che esse vengano condivise dagli animali.
Quanto previsto dall’ordinanza, in realtà, non nega in modo assoluto l’utilizzo delle fontane per abbeverare i cani, semplicemente invita i padroni ad abbeverarli riempiendo delle apposite bottiglie ed evitando così che gli esemplari vengano a diretto contatto con lo sgorgare dell’acqua.
Ai proprietari dei cani, dunque, viene semplicemente richiesta un’accortezza: quando si è a passeggio con il proprio cane è necessario portar con sé non solo quanto necessario per la raccolta degli escrementi, ma anche una bottiglia vuota da riempire presso la fontana più vicina quando il cane avrà sete.