Rifiuti in Campania, Castiello: “Quello di Costa, fallo di frustrazione. Non dia colpe a Salvini”
“La stoccata polemica che il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha assestato a Matteo Salvini, presenta molte analogie con ciò che nel gergo calcistico viene definito fallo di frustrazione. Ovvero un atteggiamento incontrollato ed cattivo da parte di un giocatore che rimane sistematicamente vittima della schiacciante ed oscurante superiorità del campione che ha di fronte. Certo, il Ministro Costa dovrebbe essere un alleato prezioso, e non un avversario ma, evidentemente, anche lui è attraversato dalla sindrome del “consenso perduto” e, piuttosto che esercitare una sana autocritica, non riesce a far di meglio che prendersela con Matteo Salvini, su cui grava l’imperdonabile colpa della catalizzazione del crescente consenso degli italiani e dei campani”. Lo dichiara il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed esponente della Lega, on. Pina Castiello.
“Nello specifico, Sergio Costa sbaglia ad invocare genericamente più controlli sul territorio per debellare la piaga dei roghi. Dovrebbe infatti ben sapere che gli incendi di rifiuti provenienti dal ciclo urbano sono causati dalla assoluta incapacità della Regione di dotarsi di una adeguata rete impiantistica in grado di rendere autosufficiente la Campania. Un’ impasse che ha per conseguenza l’alimentazione del circuito dell’illegalità che punta ad aumentare i trasferimenti fuori Regione, innestandosi sulla esiguità dei nostri impianti, peraltro stracolmi di rifiuti che non trovano sbocco. È uno stato di cose che esaspera sempre di più i nostri concittadini, costretti a fare i conti con le tariffe più alte d’Europa e con indicibili disservizi, elementi che finiscono per fare da da incentivo alla deprecabile pratica dell’abbandono dei rifiuti che, sempre più spesso, i Comuni non riescono a raccogliere. Il Ministro Costa , inoltre, dimentica che la gran parte dei rifiuti combusti illegalmente deriva dalle filiere produttive sommerse:chi produce manufatti “a nero”, non può smaltire correttamente i residui delle lavorazioni perché non potrebbe dimostrarne la provenienza. Da qui il ricorso alle organizzazioni criminali che, per così dire, “risolvono” il problema bruciando i rifiuti speciali, a basso costo, ma con ingenti danni per l’ambiente e la salute dei cittadini. Se tanto mi dà tanto, il ministro Costa farebbe meglio a sollecitare il collega di Governo e di partito,il Ministro dello Sviluppo Economico, affinché ottimizzi i tempi per il potenziamento dei nuclei investigativi della Guardia di Finanza. Per carità, con grande sforzo, le fiamme gialle già si adoperano per ristabilire le condizioni di legalità del tessuto produttivo della nostra Campania, ma vanno messe in condizione di fare di più e meglio. Quanto all’impegno di Matteo Salvini per il territorio della Campania ed i suoi abitanti, Costa può stare tranquillo. Il nostro leader ha già fatto tanto e continuerà a farlo senza risparmiarsi. Se così non fosse, del resto, non si capirebbe la crescita esponenziale della Lega anche nella nostra terra. Una crescita cui fa da contraltare il sensibile arretramento dei 5stelle: situazione sulla quale Costa dovrebbe riflettere ponendosi qualche interrogativo”.