A fine mese la presentazione della 41esima Sagra della Castagna di Calvanico

Si preannuncia un’edizione straordinaria la 41esima Sagra della Castagna di Calvanico che, dopo il successo riscosso lo scorso anno in occasione del quarantennale, si sdoppia di nuovo in due week end consecutivi, dal venerdì alla domenica, nei giorni 4/5/6 e 11/12/13 ottobre 2019.

Natura incontaminata, tradizioni tramandate di generazione in generazione, borghi nobiliari in festa, corse nei castagneti rigogliosi. E ancora la ricerca dei sapori autentici e genuini, il fascino della montagna, gli antichi sentieri percorsi dai pellegrini, i piatti della tradizione contadina, tra storia e leggende, in un recupero della visione rurale 100% green: tutto questo è la Sagra della Castagna di Calvanico, promossa dalla Parrocchia del S. S. Salvatore con la direzione di Don Vincenzo Pierri, l’organizzazione del Comitato Sagra e la sinergia con il Comune di Calvanico, presieduto dal sindaco Francesco Gismondi.

E’ la regina delle sagre della Valle dell’Irno, l’evento più atteso dell’autunno. Una festa che diventa aggregazione della comunità calvanicese e veicolo di promozione delle eccellenze del territorio tra turismo rurale, enogastronomia, trekking, sport, esibizioni e show cooking, laboratori didattici, focus tematici e musica etnofolk, nel cuore del borgo più alto della Valle dell’Irno, muovendosi tra una doppia location, piazzale Europa e località Chiaio, a 600 metri sul livello del mare-

A dominare dall’alto, imponente, Monte San Michele, gioiello naturalistico e da sempre circondato da alone mistico per la grande devozione dedicata a San Michele Arcangelo, con il santuario che domina la valle a 1.567 metri d’altitudine, il complesso micaelico più alto d’Italia.

Alla visione naturalistica si aggiunge il recupero del patrimonio storico-architettonico, perché anche quest’anno il ricavato della kermesse sarà devoluto per la ristrutturazione del complesso ecclesiale del S. S. Salvatore,  il cui impianto originale risale al Duecento. Obiettivo è riuscire a salvare la facciata della chiesa, dopo i primissimi interventi alla canonica.

“Investire su un prodotto che la propria terra offre è motivo di grande orgoglio ed è una gioia riuscire a proporlo agli altri, trasformato in pietanze a chilometro zero, dalla natura alla tavola – sottolinea Don Vincenzo Pierri – È un’occasione di aggregazione sociale, di riscoperta del territorio e delle proprie radici, imprescindibile per una società che vuole aprirsi al mondo. Un momento per ritrovare la propria identità collettiva e per aprirsi ad un universo globale. La Sagra della Castagna assume una connotazione ancora più forte, perché anche questa edizione sarà dedicata al recupero della chiesa parrocchiale, il cuore pulsante della nostra comunità”.

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Redazione

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