(FOTO) Napoli. 76° anniversario del sacrificio del carabiniere Salvo D’Acquisto
Il 23 settembre 1943 il vice brigadiere di origine napoletana Salvo D’Acquisto, medaglia d’oro al valor militare alla memoria, si sacrificò per salvare le vite di 22 uomini e ragazzi.
Erano i giorni successivi al proclama del Generale Badoglio e alcuni paracadutisti nazisti si erano stabiliti provvisoriamente in uno stabile in uso alla guardia di finanza nella località torre di Palidoro, frazione di Fiumicino, che rientrava nel territorio della stazione carabinieri di Torrimpietra comandata in quei giorni da salvo d’acquisto.
In quello stabile, il 22 settembre di 76 anni fa 2 soldati tedeschi morirono e 2 rimasero feriti mentre ispezionavano delle casse di munizioni accantonate. La responsabilità dell’esplosione fu subito fatta cadere su presunti attentatori italiani. Le milizie tedesche volevano i nomi; chiesero persino la collaborazione dell’arma per individuare coloro che avrebbero attentato alla vita dei loro commilitoni e avvertirono che, se non li avessero avuti l’indomani, sarebbe scattata la rappresaglia.
I carabinieri indagarono sull’accaduto e il giorno seguente spiegarono che si era trattato di un incidente. Il comandante del contingente tedesco però non sentì ragioni e annunciò la vendetta. I nazisti rastrellarono 22 persone a caso. Poi le condussero, insieme a D’acquisto, nella piazza della località Palidoro. Li interrogarono tutti: i 22 sfortunati ribadirono la loro innocenza, D’acquisto la versione dei fatti a cui era giunta l’Arma. Ma i tedeschi non credettero alla loro verità e li condussero in campagna, in località Torre di Palidoro, dove costrinsero i 23 uomini a scavare la loro fossa; uno di loro lo fece con le proprie mani perché non c’erano vanghe a sufficienza.
In quei momenti tragici il vice brigadiere 22enne decise di rivolgersi a un ufficiale nazista. Gli disse parole che conoscono solo loro e l’interprete e poco dopo gli altri 22 ostaggi vennero rilasciati.
D’acquisto invece restò nella fossa. Pochi istanti dopo venne fucilato.
Prima di morire grido “Viva l’Italia!”.
Oggi i carabinieri hanno commemorato il suo sacrificio in tutta Italia. A Napoli il comandante interregionale “Odagen” generale di corpo d’armata Vittorio Tomasone, insieme al comandante della legione carabinieri “Campania” generale di brigata Maurizio Stefanizzi ed al comandante provinciale dei carabinieri generale Canio Giuseppe La Gala, ha adagiato un cuscino di fiori sulla tomba dell’eroe, nella basilica di santa chiara.
Poi stata deposta una corona d’alloro sul monumento nella piazza che ha preso il nome del militare e la rappresentanza militare ha reso gli onori all’eroe.