Governo Conte 2, D’Uva critica la ‘madrina del reddito di cittadinanza’
È stato varato il governo Conte Bis, un pastrocchio come pochi nella storia della nostra Repubblica. Eppure, al peggio non c’è mai fine. Infatti, il già disastrato mondo del lavoro italiano, messo a dura prova dall’incopetenza di Di Maio, adesso dovrà fare i conti con un altro fulgido esempio di incompetenza: Nunzia Catalfo, ossia colei che ideò e promosse, ab origine, il Reddito di Cittadinanza.
A commentare la notizia è Giustino D’Uva, dirigente nazionale del SINLAI (Sindacato Nazionale Lavoratori Italiani): “Il reddito di cittadinanza è stato la misura più fallimentare nella storia dei provvedimenti in materia di lavoro. Era stato venduto come una manna, ciò che avrebbe abolito la povertà in Italia. Ed invece si è dimostrato essere un bluff, per non dire una truffa”.
“I percettori, di gran lunga inferiori nel numero rispetto a quanto preannunciato, hanno sin da subito dovuto fare i conti con requisiti assurdi e con cifre decisamente inferiori rispetto alle aspettative; come se non bastasse, a settembre sarebbe dovuta partire la fase due, ovvero quella della ricerca attiva di un lavoro per i beneficiari. Ma ovviamente – continua il sindacalista SINLAI – i “navigator”, ovvero coloro che avrebbero dovuto occuparsene, non sono stati assunti, nè è stato approntato un piano realizzabile. Insomma, il RdC è stato un totale flop, talchè sarebbe stato giusto accantonarlo. Invece è successo il contrario, visto che la Catalfo, sua promotrice, è diventata addirittura ministro del lavoro, sostituendo quel Di Maio che già aveva spiccato per incompetenza. Si potrebbe dire, dunque, che le speranze di risollevare il mondo del lavoro sono finite dalla padella alla brace. Il tutto a chiaro nocumento per lavoratori, disoccupati e inoccupati italiani”.