Regionali Campania, PCI contro all’alleanza PD – M5S
“Si susseguono, a ritmo vertiginoso, le dichiarazioni di esponenti del partito democratico e dei 5Stelle sulle future alleanze alle Regionali. In Campania, dove si voterà probabilmente a fine maggio del prossimo anno, si è aperto il confronto non sulle cose che è urgente ed utile fare per assicurare migliori condizioni di vita agli oltre cinque milioni di cittadini campani, ma su quale possa essere il miglior compromesso per giungere ad una coalizione tra i due azionisti di maggioranza del governo Conte 2. Il dilemma, a quanto pare, è se e come dar vita, anche in Campania, ad un accordo Pd- 5 Stelle al fine di avere maggiori chance di sconfiggere Salvini. Insomma, un’alleanza per fronteggiare un’emergenza, non per realizzare obiettivi programmatici condivisi”. Così in una nota la Segreteria Regionale PCI Campania.
“Ovviamente, pochi resistono, nelle due principali forze politiche, alla tentazione di dire la loro sul tema e, quindi, quotidianamente appaiono dichiarazioni di questo o quel dirigente democrat, e di esponenti pentastellati: voci spesso contraddittorie e dissonanti. Indubbiamente è difficile che coloro che hanno litigato e continuano a litigare in maniera pesante anche su questioni di trascurabile importanza, possano pensare di dimenticare reciproche ingiurie e sotterrare l’ascia di combattimento. Alcuni 5Stelle, rispetto all’ipotesi di coalizione con il Pd, sembrano freddi e tergiversano, perché sono consapevoli del fatto che in Campania tale alleanza disorienterebbe gran parte del loro elettorato. Il presidente De Luca, a sua volta, conscio di essere nel mirino dei 5 Stelle e di qualche avversario interno al PD, alza il tiro ed attacca il Governo, dichiarando che la gente non ha capito l’accordo nazionale e che vi è il rischio concreto che tutta l’operazione Conte 2 venga intesa come mero trasformismo. Insomma, il Governatore avverte il pericolo di poter uscire di scena su richiesta dei 5Stelle e reagisce rabbiosamente passando all’attacco. Un problema in più per Il Pd. Non sappiamo quanti campani stiano seguendo questa vicenda a tratti grottesca, pensiamo pochi. E la ragione è molto semplice: lo scenario è non solo confuso ma anche surreale perché la Campania, con tutte le sue irrisolte questioni, occupa, nella discussione sulle possibili alleanze, uno spazio del tutto marginale. Inoltre, il tema dell’Autonomia differenziata, che è tra i punti programmatici dell’esecutivo Conte 2, incombe come una spada di Damocle sui cittadini campani perché rappresenterebbe, ove fosse realizzata anche in forma “soft”, la definitiva ed inappellabile condanna alla subalternità alle regioni settentrionali. Ma sull’Autonomia sappiamo che 5Stelle e Pd stanno trovando significativi punti di convergenza. Meritano tutto questo i cittadini campani? Certamente, no. Il Partito Comunista Italiano, che si è collocato in questi anni all’opposizione della Giunta De Luca (di cui ha denunciato i limiti, i ritardi, le palesi insufficienze e la scarsa efficacia dell’azione programmatica) ritiene che occorra rimettere la politica al primo posto. Il PCI ribadisce che la Campania è una delle regioni più colpite dalla crisi economica e sociale; che tutti gli storici problemi si sono aggravati; che i temi più rilevanti continuano ad essere il lavoro, la salute, l’ambiente e i trasporti; che occorre fare un severo bilancio dell’operato della giunta De Luca; che occorre contrastare l’Autonomia differenziata. Urge un progetto politico e programmatico serio, che affronti i nodi reali della Campania, che dia vita ad una nuova stagione di cambiamenti reali. Bisogna mobilitare le migliori energie della Campania e costruire un percorso che dia voce ai lavoratori, ai precari, a chi ha pagato un prezzo altissimo in questi anni di crisi. Il Pci invita i partiti della sinistra alternativa ad aprire un confronto su tutte le principali questioni che riguardano il governo della Regione Campania”.