Riordino Forze Armate e Forze Polizia, Cocer scrive a Conte
“Lo Stato Maggiore Difesa, in data 25 settembre c.a., ha incontrato il Consiglio Centrale di Rappresentanza Militare sul Provvedimento Correttivo al Riordino delle Carriere. Durante l’incontro, svolto a nostro parere con colpevole ritardo in considerazione dell’imminente scadenza dei tempi di delega, è emersa con evidente chiarezza l’inutilità della riunione, in quanto si è appreso che il pacchetto normativo è stato consegnato agli organi competenti già a Luglio 2019! Inoltre, dall’esposizione dell’elaborato, si è preso atto in modo evidente del mancato accoglimento delle proposte dei Graduati, inserite all’interno del documento consegnato allo Stato Maggiore Difesa con delibera n.13 del 19 Marzo 2019, mortificando le legittime aspettative del Personale”. Lo scrivono in una nota i Graduati del Consiglio Centrale della Rappresentanza Comparto Difesa.
“E’ fondamentale evidenziare che il Riordino doveva avere, quale prerogativa, la valorizzazione professionale ed economica dei Ruoli Bassi. Questo principio, più volte esternato dalla compagine Governativa, è stato a nostro giudizio disatteso in questo provvedimento di Riordino. Ne deriva, quale conseguenza immediata, che l’eventuale assenza di norme funzionali all’Unificazione dei Ruoli, farebbe perdere al personale da noi rappresentato, in modo irreversibile, ogni legittima aspettativa di crescita professionale, personale ed economica. Appare quindi incomprensibile la mancanza di reale apertura delle carriere attraverso lo snellimento delle procedure concorsuali, prevedendo, in un ampio periodo transitorio, l’eliminazione dei limiti d’età per la partecipazione a tutti i concorsi interni.
Inoltre tra le altre questioni pregiudiziali particolarmente sentite dalla Categoria, quella relativa all’assegno di funzione per il Personale avente 17 anni di servizio, pur rappresentando un mero riallineamento economico, parrebbe oggetto di ostruzionismo da parte di altre Amministrazioni interessate, e allo stato non troverebbe pieno accoglimento, non sanando pienamente la sperequazione economica e previdenziale che perdura da oltre un ventennio ai danni del Personale Graduati. Si osserva drammaticamente che la mancanza di adeguate norme, da noi più volte proposte, rappresenta un danno verso il Personale condannato a demotivazione professionale. In tutto questo attendiamo ancora risposte dalla silente Politica. Presidente Conte, ad oggi i Graduati del Comparto Difesa non possono condividere la soddisfazione da Lei espressa!”.