Rogo a Battipaglia, PCI propone divieto impianto stoccaggio e trattamento rifiuti

“A distanza di quaranta giorni dal rogo della New Regeneral Plast di Battipaglia, già andata a fuoco due anni prima col nome di Sele Ambiente, due giorni fa un nuovo rogo, sicuramente doloso, ha interessato la MGM, un impianto di triturazione di pneumatici a fine uso. Una densa nube nera si è alzata dalla Zona Industriale di Battipaglia e ha oscurato il cielo di buona parte della Piana del Sele nel giro di pochi minuti: un odore acre, tipico della plastica bruciata, ha avvolto Battipaglia e molte frazioni di Eboli, creando preoccupazione e allarme nei cittadini e negli imprenditori agricoli che qui producono prodotti di quarta gamma venduti in tutta Europa. Da anni contestiamo le decisioni politiche di chi, a partire dai Presidenti Caldoro prima e De Luca poi, hanno deciso che la Piana diventasse lo sversatoio dei rifiuti della provincia di Salerno: qui, nel raggio di pochi chilometri, sono concentrati due impianti pubblici (STIR e compostaggio) e ben 26 impianti privati di trattamento rifiuti di tutte le tipologie, la maggior parte dei quali, di dubbia proprietà, sono vere e proprie bombe pronte ad esplodere”. Lo denunciano Dina Balsamo e Antonio Frattasi, rispettivamente Segretaria Provinciale PCI Salerno e Segretario Regionale PCI Campania.

“La monnezza è una miniera d’oro per le organizzazioni criminali che fanno affari indisturbate con la connivenza di ambienti contigui alla politica, soprattutto in Campania dove da decenni non si riesce ad uscire da una perenne emergenza. E’ necessario che lo Stato controlli il territorio al fine di tutelare la Salute dei cittadini! Noi pensiamo che siano necessari e non più differibili: il commissariamento del ciclo dei rifiuti dell’Ambito della Provincia di Salerno; il presidio degli impianti di stoccaggio e trattamento rifiuti privati esistenti da parte delle Forze dell’Ordine, al fine di impedire altri roghi accesi ad arte per smaltire rifiuti a “costo Zero”; il censimento, la verifica del rispetto delle prescrizioni in merito alle autorizzazioni concesse (codici CER) e l’eventuale revoca in caso di incompatibilità ambientale; una Delibera dell’Ente d’Ambito e della Provincia che dichiarino Battipaglia ed Eboli siti non idonei ad ospitare impianti di stoccaggio e trattamento rifiuti in considerazione della vocazione agricola del territorio”.

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Redazione

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