Aversa. Voto di scambio, peggio i corrotti o i corruttori?
Oramai sono alcuni giorni che tiene banco la notizia dell’indagine della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord che riguarderebbe un consigliere comunale della maggioranza aversana, un esponente regionale di spicco della sinistra e altre persone legate, pare, al panorama politico di Teverola.
Tante parole si sprecano sui social e su qualche giornale online da parte di chi all’oscuro della dinamica dell’intera e indecorosa vicenda scrive tanto per consumare megabyte.
In realtà, la storia, nella sua vergognosa cronistoria è di assai facile comprensione.
E vengo qui a spiegarmi…. Un ragazzone aversano in condizioni economiche disagiate, durante le ultime elezioni comunali, ha stretto un accordo con un candidato al consiglio comunale di Aversa e con il suo mentore a livello regionale.
L’accordo nel suo putridume è semplicissimo: “tu mi porti 80 voti e io ti do un posto di Operatore Socio Sanitario“.
Vi racconto queste cose perché quel ragazzone l’ho incontrato e ci ho parlato facendomi raccontare la storia.
Dunque, dopo le elezioni e il risultato positivo ottenuto, il ragazzone aversano è andato a chiedere la ricompensa ma la risposta è stata (sue testuali parole) “non abbiamo potuto fare niente”. A quel punto è scattata la furia del “ragazzone”. Avrà pensato: muoia Sansone con tutti i Filistei!
Dunque si è recato al Commissariato di PS di Aversa autodenunciandosi. Ha raccontato di fatti, persone e circostanze. Ha esibito le chat dei messaggi scambiati con i politici. Gli uomini, della Polizia di Aversa non hanno dovuto fare altro che constatare la veridicità di quelle conversazioni cosi palmari nei contenuti e dare il via all’indagine per il grave reato di voto di scambio.
In molti si chiedono se la promessa elettorale fosse stata mantenuta se il signore si sarebbe autodenunciato o meno.
Ma qui inizia il bello della storia farcita di contenuti strani e a tratti squallidi. Il fatto che non sia stato notificato un avviso di garanzia non è detto che non esista una indagine. E poi, non è detto che ci debba essere obbligatoriamente un avviso di garanzia. La gravità di alcuni reati potrebbe portare anche a trovarsi la Polizia fuori la porta di casa alle cinque del mattino!
IL COLPO DI SCENA A SORPRESA – Ma a volte la realtà supera la fantasia. Se non fosse perché il ragazzone che ha denunciato e si è autodenunciato, trovandosi in una situazione economica precaria, ha deciso di mettere in vendita al miglior offerente il materiale in suo possesso. A dire del ragazzone, si tratterebbe di chat, registrazioni e forse anche foto… ha ben pensato di contattare le redazioni dei giornali locali (me compreso) offrendo il materiale compromettente dietro compenso economico. Logicamente etica e moralità mi hanno imposto di declinare l’invito. Cosi come mi pare lo abbiano declinato anche gli altri miei colleghi…. ma si sa che nell’ambiente del giornalismo ci potrebbe essere qualcuno che l’etica e la moralità l’ha lasciata a casa e non mi meraviglierei se tra qualche giorno questo materiale saltasse fuori all’improvviso.
Ma non finisce qua! Qualcuno sta già tentando il bavaglio mediatico minacciando di querela qualche giornalista…. e non si sa per cosa dato che i nomi degli indagati non sono stati ufficializzati.
Stefano Montone
Direttore responsabile ed editoriale LaRampa.it