Bologna. ‘Le sfide della nuova legislatura europea’ nel XXIX congresso nazionale MFE
Venerdì 18 ottobre, presso Palazzo d’Accursio a Bologna, si è tenuta la tavola rotonda su LE SFIDE DELLA NUOVA LEGISLATURA EUROPEA in avvio dei lavori del XXIX Congresso nazionale del Movimento federalista europeo. Ha presieduto Jacopo Di Cocco, Presidente del MFE di Bologna
L’evento si è aperto con i saluti istituzionali del rappresentante del Sindaco di Bologna, l’Assessore Marco Lombardo che ha ribadito la necessità per l’Europa di dotarsi degli strumenti istituzionali e delle risorse indispensabili per affrontare le sfide di fronte alle quale si trova e offrire un’alternativa ai montanti nazionalismi e populismi. A seguire, l’Arcivescovo di Bologna S. E. Matteo Maria Card. Zuppi, ha evidenziato l’importanza del ruolo dei federalisti – combattenti e non reduci – nel lottare con coerenza per ottenere questo risultato. Ha introdotto i lavori la Segretaria nazionale del MFE Luisa Trumellini, che ha sottolineato la dimensione delle sfide enormi di fronte alle quali ci troviamo ribadendo come urga accelerare il processo di integrazione europea, anche se sarà necessario coinvolgere i Paesi membri in tappe e tempi diversi avviando un percorso costituente: “È. già accaduto nel 1957 con i sei Paesi fondatori, è successo nel 1998 con la creazione dell’euro”. Non siamo ancora stati in grado di realizzare un’Europa capace d’agire e di contribuire al governo della crescente interdipendenza globale. Bisogna fare in modo di creare un’Europa più forte a partire da questa nuova legislatura europea, partendo dalla prevista Conferenza europea: bisogna avviare un processo costituente recuperando i valori e gli ideali da cui siamo partiti.”
Sotto la presidenza di Giancarla Codrignani del MFE Bologna sono intervenuti:
Jacopo Di Cocco, Presidente MFE Bologna, che ha brevemente ricordato la storia della nascita della sezione di Bologna ed i suoi collegamenti con Altiero Spinelli.
Il sottosegretario di Stato, Sandra Zampa, ha sottolineato come la nuova legislatura europea rappresenti una importante sfida per fare in modo che l’Europa acquisisca quella sovranità indispensabile per affrontare le sfide del nostro tempo. Bisogna fare in modo di far capire che non è l’Europa che fallisce, ma sono gli Stati che ritardando la nascita degli Stati Uniti d’Europa, si chiudono nel mondo del passato. Bisogna riscoprire il sogno e la passione dell’Europa. Bisogna dire che vogliamo gli Stati Uniti d’Europa.
Il Presidente dell’ABI, Antonio Patuelli, ha ricordato come la vigilanza sulle banche abbia agito sulla base delle norme europee, ma in un quadro di sfiducia per le diverse normative nazionali: non siamo ancora riusciti ad agire efficacemente a livello europeo per il controllo del sistema bancario e ad oggi siamo ancora lontani dal raggiungere una vera Unione bancaria. Bisogna creare una vera costituzione che stabilisca norme e sanzioni per tutti, ma oggi siamo non siamo nemmeno in grado di avere una posizione chiara ed unitaria sulla questione del conflitto in atto tra Turchia e popolazioni curde.
L’on. Paolo De Castro, della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, ha ribadito che non c’è sfida o problema che non debba essere affrontata su scala sovranazionale: dobbiamo affrontarle come europei. Bisogna alimentare il sogno europeo e far capire che tuttora le proposte legislative non possono essere avviate dal Parlamento europeo. Sono gli Stati membri che ostacolano e frenano ogni avanzamento sovranazionale, non le istituzioni europee.
Giorgio Graziani, in rappresentanza di CGIL, CISL e UIL, ha ribadito che dopo le elezioni europee è vero che si sono frenate le spinte nazionaliste, ma non c’è un singolo Stato che possa influenzare la politica internazionale: non c’è futuro senza un rafforzamento dell’Europa.
Patrizio Bianchi, Assessore regionale alle politiche europee allo sviluppo, ha sottolineato che dobbiamo considerare i grandi successi conseguiti grazie alla costruzione europea, ma non basta. Abbiamo il diritto-dovere di andare avanti. Bisogna superare l’Europa intergovernativa. Bisogna avere l’ambizione di fare dell’Europa un soggetto capace di contribuire allo sviluppo e alla pace. Siamo reduci o combattenti? Bisogna essere testimoni della verità di affermare che abbiamo bisogno della pace e dello sviluppo, e che questa verità passa per l’affermazione dell’Europa.
Laura Garavini, per l’intergruppo per l’Europa federale al Senato, ha ringraziato il MFE per l’azione che svolge. L’Europa non è acquisita: bisogna raggiungere l’opinione pubblica per utilizzare momenti come questo per promuovere delle politiche concrete ma anche per avere una svolta costituente e per dare un vero potere legislativo al Parlamento europeo. Occorre anche sciogliere il nodo della politica estera e della difesa europea.
Alessio Margheri, della GFE di Bologna, ha infine sottolineato l’importanza dell’impegno giovanile per sostenere la battaglie federalista per un’Europa sovrana, democratica, federale.
Nelle conclusioni, il Presidente dell’UEF Sandro Gozi è partito dal titolo dell’incontro per ribadire l’attualità della battaglia federalista in un mondo in cui ci sono due poli extraeuropei che stanno affermando un progetto che sono una sfida ai valori affermati nel tempo a partire dall’Europa. Come diventare attori e soggetto di un avanzamento della civiltà? Occorre un’Europa sovrana: e lo sarà solo nella misura in cui si recupererà la democrazia europea per recuperare il controllo su scala europea. Bisogna credere nella conferenza europea come momento costituente. Entro il 2022 bisogna procedere alla riforma con i popoli e gli Stato che lo vorranno.