Desertificazione industriale in Campania, PCI: “Ministeri competenti balbettano e incapaci di risolvere problematiche”

“La desertificazione industriale del Mezzogiorno è uno degli aspetti più drammatici della crisi italiana, del continuo impoverimento del tessuto economico, sociale e culturale del Paese. Da circa un trentennio, la sciagurata politica delle privatizzazioni, della progressiva riduzione dell’intervento pubblico in economia e la totale subordinazione ai dettami dell’Europa di Maastricht hanno depauperato il Sud d’Italia, che ha subito sulla sua pelle, ed in maniera vistosa, gli effetti delle politiche condotte dalle classi dominanti. Da lungo, troppo tempo è assente qualsiasi seria volontà di assicurare lavoro e condizioni migliori di vita alle popolazioni meridionali; mentre si sono susseguiti e si susseguono annunci roboanti, presunti solenni impegni per il Mezzogiorno e per le sue aree in maggiore difficoltà, ma di fatto nulla si è mosso e si muove”. Così in una nota stampa la segreteria regionale del PCI Campania.

“Il neoliberismo ha assestato un duro colpo al Sud, ne ha compromesso il futuro, ha cancellato speranze e prodotto imbarbarimento. La questione dell’Autonomia differenziata, di cui si discute, presentandola subdolamente come la risposta più efficace alla situazione di crisi del Mezzogiorno, in realtà aggraverebbe, se fosse realizzata, in maniera irreversibile le già drammatiche condizioni delle popolazioni meridionali, accrescendo il divario tra regioni ricche e regioni povere. La vicenda della chiusura dello stabilimento Whirlpool è l’ennesima, eclatante conferma della totale acquiescenza dei governi che si sono succeduti, e di quello in carica, alle strategie delle multinazionali, i cui investimenti sono orientati alla ricerca esclusiva del massimo profitto. Di fronte al disimpegno ed alla fuga dei vertici aziendali, come è accaduto nel caso dello stabilimento di Via Argine a Napoli, i ministeri competenti balbettano e sono incapaci di individuare risposte adeguate. Sono, purtroppo, decine le situazioni di crisi in Campania e migliaia i lavoratori coinvolti; ecco perché in tale scenario vanno perseguite iniziative e strategie di lotta efficaci. La vicenda della Whirlpool può essere affrontata e risolta in un ampio percorso di unificazione delle vertenze presenti sui territori, attraverso una mobilitazione determinata e continua per la salvaguardia della occupazione, del salario e dei diritti sindacali e sociali. Il PCI è e sarà, con i suoi militanti,  nei prossimi mesi al fianco dei lavoratori in lotta per promuovere, in maniera unitaria con altre forze dalla sinistra antagonista (dal Prc a Sinistra anticapitalista, ai sindacati dei metalmeccanici, al sindacalismo di base) la costruzione di coordinamenti territoriali dei lavoratori delle aziende in crisi. Occorrono investimenti e scelte produttive serie, occorre che l’intervento pubblico faccia la sua parte”.

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Redazione

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