Disordini in Cile, Partito Comunista chiede intervento Governo Italiano ‘per ripristinare libertà e democrazia’
“Apprendiamo dai Partiti Comunisti fratelli, dalla Federazione Estera del nostro Partito e dai mezzi d’informazione dei gravi fatti che stanno accadendo in Cile. Mentre scriviamo vi sono già 15 morti, 1.600 feriti e 2.500 arrestati dalle forze di polizia. Fino ad oggi il presidente Piñera si è rifiutato di far entrare osservatori dell’ONU, che possano verificare quanto sta accadendo nel Paese, dove non solo è stato decretato il coprifuoco notturno, misura mai applicata dai tempi di Pinochet, ma sono stati dati anche pieni poteri ai militari”. Così, in una nota stampa, l’ufficio politico del Partito Comunista guidato dal segretario nazionale Marco Rizzo.
“I Comunisti, profondamente preoccupati per i possibili ulteriori sviluppi della repressione antipopolare, che condannano con la massima fermezza e indignazione, solidali con la giusta lotta del popolo cileno, ritengono doverosa un’immediata e decisa protesta del Governo italiano, anche a tutela dei molti italiani residenti in loco e dei numerosi loro discendenti con passaporto italiano. Il Governo italiano, in coerenza con i principi democratici, più volte proclamati dai suoi esponenti in contesti diversi, intervenga immediatamente presso il Governo del Cile, affinché cessino la repressione e le intollerabili violenze contro i lavoratori e il popolo cileno, per il pieno ripristino della libertà e delle garanzie democratiche nel Paese”.