A Frignano il primo raduno auto e moto nel segno della sicurezza stradale

“La vita va rispettata. Rispetta il codice della strada, salverai la tua vita e quella degli altri”. E’ questo solo uno dei messaggi della lettera scritta da Elena Ronzullo in data 3 agosto 2013 (a 5 anni di distanza dall’incidente che sulla strada Ischitella – Madonna del Pantano vide coinvolto fatalmente Luigi Ciaramella), che è stata letta all’apertura del primo raduno auto e moto d’epoca (figuranti nel Registro Italiani Veicoli Storici) in Frignano (Area mercato). Una famiglia che, a distanza di 11 anni dall’accaduto, è ancora alla ricerca della verità, immersa nel dolore dei ricordi e nello strazio del presente. Si è giunti alla quinta riapertura del caso e sono cinque gli imputati che devono fornire una risposta. 

Nella mattinata di domenica 6 ottobre, vetture e moto d’epoca hanno preso posizione nell’ampio spiazzale, per poi concedersi un giro nel centro del paese. La manifestazione è stata patrocinata dal comune di Frignano, amministrato dal sindaco Gabriele Piatto, organizzata dall’Auto Moto Club Napoli Nord di Matteo Ciccarelli e dall’associazione Generazione Sociale” presieduta da Nicola Pagano. Ad appoggiare l’evento anche l’associazione “Mamme Coraggio e Vittime della Strada” Onlus (A.M.C.V.S.), presieduta da Elena Ronzullo, l’associazione Orizzonte Infinito Onlus”, l’associazione Ludis”, l’associazione di volontariato Il volto sociale”, l’associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Onlus (A.I.F.V.S. Onlus), nella persona del referente Aversa e agro aversano Biagio Ciaramella, e l’associazione Una mano per il sociale”. 

Matteo Ciccarelli ha ringraziato i partecipanti al raduno, passando poi la parola a Nicola Pagano, il quale ha affermato: “La testimonianza di mamma Elena è molto forte. Mi sento vicino alle famiglie che soffrono. Come associazione, vogliamo collaborare nell’organizzazione di eventi simili a questo con l’A.I.F.V.S. Onlus e con le Mamme Coraggio, al fine di lanciare un messaggio deciso in territori dove non c’è abitudine di usare il casco, di mettere la cintura, di rispettare i limiti di velocità”. 

“E’ bello vedere partecipare persone spinte da una passione sana – afferma il sindaco Gabriele Piatto -. Si tratta di riscoprire le tradizioni, ripercorrere la storia della nostra Italia. Voglio ringraziare Nicola Pagano e il vicesindaco e assessore alle politiche sociali, Giuseppe Sequino, per il grande impegno profuso. Hanno voluto regalare un momento di gioia a Frignano. L’associazione Italiana Familiari e Vittime della strada Onlus e le mamme coraggio ci spingono ad una profonda riflessione che dovremmo portare nelle nostre case, trasferendola alle nostre famiglie. Rispettare le regole della strada vuol dire, prima di tutto, avere concezione della legalità. E’ fondamentale per vivere e sopravvivere insieme, è il principio dei popoli: serve a tutti, nessuno escluso. Bisogna stare attenti e mettersi alla guida con il giusto senso di responsabilità. Ritengo che questa manifestazione assuma una grande importanza perchè è un modo per sostenersi a vicenda, per scambiare le proprie opinioni, condividere sofferenze e problematiche. Stare insieme – conclude – è funzionale alla crescita della comunità”. 

Elena Ronzullo, presidente dell’Associazione “Mamme Coraggio e Vittime Stradali”, sottolinea come sia stato emozionante vedere tanti giovani ricevere dei premi: “Sono il futuro ed è triste pensare che, a quanto si apprende dalle statistiche, sono in tanti di loro a volare via troppo presto a causa di incidenti stradali. Quando le macchine che oggi chiamiamo d’epoca venivano utilizzate abitualmente, il mondo era diverso. Intendo dire che le strade erano più sicure. Oggi, le auto sono diventate armi in grado di spezzare vite innocenti. Ho perso mio figlio a 19 anni ed aveva tutto il diritto di vivere. Per colpe altrui, la sua vita e quelle di numerosi altri ragazzi si sono fermate sull’asfalto. Noi abbiamo tramutato il nostro dolore in forza per combattere, affinché le famiglie non vivano ciò che viviamo noi”. Sul palco anche la responsabile della sede di Napoli dell’Associazione Italiana Familiari e vittime della Strada Onlus, nonché vice presidente nazionale, Rosa Di Bernardo, madre di Mario Grieco (scomparso a 20 anni in un incidente consumatosi a Licola in sella alla sua moto) e Maria De Crescenzo, madre di Francesco Sequino (travolto sa un SUV all’età di 23 anni il 14 aprile del 2015 sul ponte di Casanova di Napoli mentre si accingeva a tornare a casa). “Ringrazio gli organizzatori – conclude la Ronzullo – per aver dedicato l’evento alla sicurezza stradale sensibilizzando i cittadini rispetto al tema”. 

In prima linea anche Biagio Ciaramella, in qualità di rappresentante sul territorio dell’Associazione italiana Familiari e vittime della Strada Onlus. L’aversano sta lavorando, con il presidente Alberto Pallotti, ad iniziative da attuare durante la giornata mondiale per la sicurezza stradale ed a numerose manifestazioni da organizzare su piano nazionale in concerto con le 120 sedi dislocate in tutta la penisola. Attualmente l’A.I.F.V.S. ONLUS sta conducendo campagne di sensibilizzazione incentrate su temi quali: alcol, utilizzo del casco e della cintura. Pallotti esprime tutta la sua soddisfazione per l’operato svolto sul territorio dai responsabili di sede: “In Campania possiamo contare sul grande impegno di Biagio Ciaramella, che non fa mancare la sua vicinanza alle famiglie trafitte dalla sofferenza e che, in virtù di protocolli sottoscritti con le realtà comunali, sta organizzando eventi di forte peso sociale. Il confronto è importante perchè rende gli uomini consapevoli della profonda responsabilità che hanno nei confronti della vita quando si mettono al volante. La terza domenica di novembre si terrà, come ogni anno, la giornata mondiale ONU in ricordo delle vittime della strada che, insieme a tutti i referenti, stiamo studiando in ogni piccolo dettaglio. Passo dopo passo l’A.I.F.V.S. è divenuta punto di riferimento di tantissime famiglie italiane che hanno conosciuto un grande dolore. Con loro e per loro continueremo la nostra battaglia, il vero cambiamento parte da ognuno di noi”. 

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