La Martorana, il dolce dei morti
Nell’isola della Sicilia, nello specifico a Palermo, il 2 novembre è conosciuto come “il giorno dei morti” e, all’interno delle case, le famiglie si impegnano nella realizzazione di cesti con numerosi dolciumi e pupi di zucchero. Uno dei dolci più noti, apprezzati e acquistati del meridione italiano è la Martorana, una prelibatezza realizzata con pasta di mandorla che assume le forme più divertenti, dagli ortaggi fino a veri e propri oggetti.
Alcuni frutti di Martonara posseggono forme perfette di mandarini, castagne, mele, banane e fichi d’india e, i colori, sono luminosissimi, quasi laccati. Una vecchia tradizione dell’autunno siciliano, sia dal punto di vista simbolico che culinario: frutti di marzapane che regnano sulle tavole siciliane insieme a cassate, cannoli e panzerotti.
La storia della Martorana
L’usanza di realizzare i frutti di martorana, nasce nel convento di Santa Caterina, una struttura grandissima a cui nessuno poteva accedere. All’interno di questa attrazione turista, decenni fa, dietro numerose grate, 400 monache di clausura impegnate in preghiere, riti e funzioni dagli orari rigidi, si svagavano con l’arte dei dolci. Dopo il loro rigoroso silenzio e le loro lunghe preghiere si infiltravano dentro i laboratori dolciari, all’interno dei quali impastavano e preparavano numerosi frutti di Martorana. Oggi le monache non sono più all’interno del convento, ma nella zona numerosi sono i laboratori che preparano cassatelle, sfincette, cassate al forno e cannoli: un regno di sapori dolciastri. Non solo giocattoli per i bambini, ma prelibatezze da portare ad una cena dagli amici o dai vecchi zii di famiglia.
Un modo per ricordare
Oggi il 2 novembre non è, in Italia, il classico dolcetto o scherzetto, ma un momento per andare al campo santo a portare un fiore a qualcuno di caro. Un rito cadenzato anche da una specificità culinaria che è diventata periodica e apprezzata soprattutto dai bambini. FuneraliRoma, offre servizi funebri a Roma tenendo conto che, lasciare qualcuno e onorarlo con un funerale, è diventato un modo per ritualizzare il ciclo della vita. In questo scenario, la martorana si posiziona come qualcosa di estremamente dolce ad una mancanza interiore, che cerca di essere colmata da una serie di tradizioni che ci fa sentire tutti più vicini, familiari e soprattutto solidali ad una condizione comune a tutti, ovvero la vita. Non solo un periodo di commemorazione, ma un momento di raccolta collettivo, che ottiene spessore dal fare dolci in casa come la Martorana o come qualsiasi altra cosa possa ricordare un sapore di nostalgia.