Nuovo incendio allo STIR di Santa Maria Capua Vetere

Un incendio si è sviluppato in mattinata nell’impianto di trattamento rifiuti Stir di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), all’interno di un capannone dove erano accumulati i rifiuti già oggetto di tritovagliatura e pronti ad essere inviati al termovalorizzatore di Acerra (Napoli).

Sul posto sono arrivati i Vigili del fuoco del Comando di Caserta, che hanno domato quasi del tutto le fiamme; allo Stir sono arrivate le forze dell’ordine e il sindaco di Santa Maria Capua Vetere Antonio Mirra, che è apparso molto preoccupato trattandosi del secondo analogo episodio in un anno.

“È necessario fare tutte le verifiche perché due casi simili in un anno fanno riflettere. Peraltro nel capannone dove è divampato l’incendio mancano anche le telecamere”. Il primo rogo scoppiò allo Stir (stabilimento di tritovagliatura dei rifiuti) il primo novembre dello scorso anno, ed è tuttora oggetto di indagini; in quella circostanza si precipitò all’impianto anche il ministro dell’Ambiente Sergio Costa.

(ANSA)

In seguito all’incendio che questa mattina ha interessato un parte di rifiuti, in particolare la frazione secca tritovagliata, presente in un deposito ubicato all’interno dell’impianto Stir, il sindaco di Santa Maria Capua Vetere Antonio Mirra, sul posto fin quando le fiamme sono state quasi totalmente domate grazie al tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco, ha immediatamente chiesto ed ottenuto una riunione in Prefettura che si terrà alle ore 12.00 su tale tematica.

“Se a distanza di un anno si verifica una stessa situazione e cioè che all’interno dell’impianto Stir si ripete un incendio che interessa la stessa tipologia di rifiuti e con modalità analoghe a quelle del novembre 2018, è evidente che esista un problema grave rispetto al quale pretendiamo che vengano fornite risposte esaustive che siano in grado di effettuare una verifica definitiva. Per quanto mi riguarda e limitatamente ai miei poteri e competenze istituzionali, farò ancora una volta tutto quanto è possibile per difendere i miei cittadini. Inoltre in considerazione del fatto che le conseguenze dell’incendio e, in particolare il fumo, non hanno direttamente interessato il territorio cittadino, non ho ritenuto nell’immediatezza di dover assumere misure quali, ad esempio, la chiusura delle scuole cittadine”.

“In attesa che sia chiarita l’origine del rogo all’interno dello Stir di Santa Maria Capua Vetere, Governo e Regione riflettano seriamente sull’intera gestione dei rifiuti. Impianti saturi, roghi ed ecoballe ancora da smaltire: è evidente che siamo di fronte ad un problema anche troppo grande per essere affrontato senza una costante sinergia”. Così il Presidente della Commissione Terra dei Fuochi, ecomafie, bonifiche, Gianpiero Zinzi.

“Il Ministro Costa, che appena un mese fa salutava con soddisfazione la sintonia con la collega dell’Interno, spieghi che azioni ha messo in campo per fronteggiare questa piaga. Quanto all’episodio di ieri notte, il secondo in poco meno di un anno nel sito sammaritano, sconvolge la tempistica e le modalità che appaiono simili tra loro. Su questo sono certo magistratura e forze dell’ordine indagheranno a fondo. I cittadini sono comprensibilmente stanchi e preoccupati e le uniche deputate a fornire risposte a questo clima di incertezza e paura sono le istituzioni”.

“A distanza di un anno va di nuovo a fuoco lo stesso Stir di Santa Maria Capua Vetere che aveva suscitato la reazione piccata dell’allora ed attuale ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, che proprio all’indomani del rogo si era detto pronto a schierare l’esercito ‘nella vigilanza di siti di rifiuti maggiormente sensibili’. Dove sono i militari invocati da Costa? Che fine hanno fatto le buone intenzioni del Governo del cambiamento?”. Se lo chiede su Facebook Ermanno Russo, vicepresidente del Consiglio regionale della Campania.

“Peraltro – aggiunge – le autorità sanitarie preposte a quest’ora avrebbero già dovuto dare indicazioni precise alla cittadinanza, sia rispetto alle precauzioni da adottare relative al consumo di frutta e verdura in quella zona sia rispetto all’aria di fatto contaminata dal rogo. Non mi pare che nulla di tutto questo sia accaduto dalle 5 di questa mattina ad ora”.

“Il dato politico più evidente di questa ennesima pagina di cattiva gestione del ciclo di rifiuti è che le istituzioni risultano incapaci nel controllo dei siti in qualche modo riconducibili alla pubblica amministrazione. Se va in fiamme uno Stir, uno di quei siti che il ministro Costa ritenne ‘sensibili’, come si può pensare di impedire e presidiare efficacemente territori come Arzano e Giugliano in cui discariche abusive spuntano come funghi e i roghi non si contano oramai più?”, conclude Russo. 

Incendio Stir SMCV, Ferrillo: “A pagare, sono esclusivamente i cittadini”

“Situazione davvero indescrivibile. E’ l’ennesimo incendio in meno di un anno. Lo scorso ottobre, lo stesso luogo sempre in fiamme lo STIR di Santa Maria Capua Vetere. Come vedete non solo gli incendi nelle campagne, nei campi rom. Stanotte si è bruciato ovunque e come ciliegina sulla torta stamattina le fiamme allo STIR di Santa Maria Capua Vetere”. Così Angelo Ferrillo, presidente dell’associazione ‘La Terra dei Fuochi‘. 

“Dove sono questi responsabili? Chi paga le conseguenze? Gli unici a pagare le conseguenze di tutto ciò sono i cittadini che subiscono passivamente i danni di questo avvelenamento di massa. Basta! Dobbiamo chiedere lo stato di emergenza: nuovo un appello a tutti i sindaci perché richiedano al Governo centrale lo stato di emergenza, la dichiarazione dello stato di emergenza. E’ l’ultima cosa che ci è rimasta. Non ce la facciamo più”.

Incendio Stir SMCV, Arpac monitora diossine

A seguito dell’incendio che si è sviluppato stamattina nello stabilimento di tritovagliatura e imballaggio rifiuti (Stir) di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), tecnici Arpac del dipartimento di Caserta, allertati dai Vigili del fuoco alle 7.30, sono prontamente intervenuti presso il sito, dando inizio alle operazioni preliminari di sopralluogo e campionamento.

I tecnici hanno provveduto a installare in mattinata, all’interno del sito dello Stir, un campionatore ad alto volume per la determinazione di diossine e furani nell’aria, i cui esiti analitici saranno resi noti appena disponibili.

Inoltre nel sito dell’impianto è presente una centralina di monitoraggio della qualità dell’aria i cui risultati vengono quotidianamente pubblicati sul sito istituzionale dell’Agenzia. I tecnici Arpac stanno al momento valutando se l’incendio abbia comportato interruzioni temporanee al funzionamento della centralina.

Gli aggiornamenti sulle attività in corso saranno diffusi attraverso il sito web dell’Agenzia.

Borrelli: “Gravissimo se dovesse emergere la matrice dolosa”

“Siamo profondamente preoccupati a causa dell’incendio generatosi all’interno dello Stir di Santa Maria Capua Vetere che ha visto bruciare circa duecento tonnellate di rifiuti destinati al termovalorizzatore che è rientrato a pieno regime in questi giorni dopo lo stop di oltre un mese per i controlli decennali della turbina. Il rogo ha generato una coltre di fumo nero che ha invaso la città. Fortunatamente il celere intervento dei vigili del fuoco ha evitato l’aggravarsi della situazione. Oltre all’inquinamento generato dal rogo ci preoccupa l’eventuale matrice dolosa dell’incendio. Qualora dovesse essere confermata tale ipotesi saremmo di fronte ad un fatto grave e inquietante che presuppone precisi interessi criminali”. Lo affermano il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e il segretario provinciale del Sole che Ride di Caserta Rita Martone.

“Abbiamo inviato una nota al prefetto di Caserta e al commissario per la Terra dei Fuochi per avere maggiori informazioni sul monitoraggio dei siti e i metodi di vigilanza adottati. In commissione Terra dei Fuochi ci era stato comunicato che gli Stir erano presidiati dai militari ma, a quanto pare, non è così. Occorre avere massima attenzione nel controllo di questa tipologia di strutture, tenendo conto che ogni rogo genera alti livelli di diossina e inquinamento”.

«E’ un film già visto l’anno scorso quello delle fiamme allo Stir di Santa Maria Capua Vetere, tutt’ora ancora oggetto di indagini. Sono duecento le tonnellate di rifiuti andati a fuoco ed è inammissibile che sia accaduto di nuovo dopo le misure messe in atto». Così Giuseppe Buompane, Vice Presidente della Commissione Bilancio alla Camera dei deputati, interviene sull’ennesimo rogo di rifiuti nello Stir di Santa Maria Capua Vetere.

«Soltanto martedì scorso ho chiesto al Prefetto di Caserta, in audizione in Commissione Difesa alla Camera dei Deputati, chiarimenti sulle criticità e gli sviluppi della vigilanza del territorio e dei siti di stoccaggio interessati nel recente passato anche da incendi di natura dolosa. Al momento non ci sono spiegazioni ufficiali per quanto accaduto. Ma c’è di sicuro una gestione dissennata del ciclo dei rifiuti, della prevenzione e del controllo. I cittadini di Santa Maria Capua Vetere e dei comuni limitrofi sono esasperati dalla situazione che mette a diretto rischio la propria salute. Sono stato informato della interpellanza urgente della collega Vilma Moronese, Presidente della Commissione Ambiente al Senato e Vincenzo Viglione in Consiglio Regionale; iniziative che condivido pienamente. Anche noi portavoce alla Camera dei Deputati stiamo valutando quali iniziative intraprendere. Già nei mesi passati, all’approssimarsi del blocco dell’inceneritore di Acerra, alla notizia dell’individuazione da parte della Provincia di Caserta, dello Stir di Santa Maria Capua Vetere, come sito di stoccaggio provvisorio, ho sollevato fin da subito delle perplessità circa la sicurezza dell’impianto. Qualcuno, scambiando una semplice constatazione di un ennesimo pericolo imminente, per sterile polemica politica, dichiarava, in proposito, che lo STIR non sarebbe andato incontro ad una nuova emergenza ambientale dovuta ad una saturazione dello stesso per una sua mancata o rallentata evacuazione, in quanto erano già state espletate procedure di gara ad evidenza pubblica per il trasporto ed il conferimento fuori regione e fuori nazione dei rifiuti generalmente destinati al termovalorizzatore di Acerra. Neanche adesso faccio polemica politica. In questo momento è necessario che venga convocato con urgenza il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica perché bisogna subito dare delle risposte di quanto accaduto stamattina. Se ci sono responsabilità legate alla gestione, si provvedi a commissariare subito l’impianto per sottrarlo alla gestione fallimentare della Provincia di Caserta e della Regione Campania. Questo è l’ennesimo attentato alla salute pubblica ed un attacco criminale allo Stato; se dietro c’è la criminalità, allora chiediamo che intervenga la DDA».

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