Sistema degli affidi: audizione Moige a Commissione speciale inchiesta della Regione Emilia-Romagna

Il MOIGE, impegnato da mesi nella richiesta di una riforma concreta del sistema degli affidi, è stato audito dalla Commissione speciale d’inchiesta sul sistema di tutela dei minori della Regione Emilia-Romagna.

Alla luce dei numerosi casi presi in carico nelle ultime settimane e che hanno una diffusione nazionale abbiamo verificato fortissime carenze sia alla normativa, sia alle procedure.

Le normative nazionali e regionali obbligano gli enti preposti all’assistenza del minore nella sua famiglia di origine e a richiedere al minore le proprie preferenze sul collocamento. Ma in pratica vi è sempre il rischio di un intervento dei servizi sociali invasivo e in contrasto con il vero interesse dei minori.

Per tali motivi chiediamo di intervenire con la massima urgenza per modificare la normativa nazionale e regionale tenendo conto dei seguenti punti:

  1. Rafforzare il contraddittorio, rendendolo obbligatorio, tra i genitori, i servizi sociali e il Tribunale, contraddittorio obbligatorio, fino a sentenza definitiva senza alcuna interruzione anche in caso di nomina del Tutore, con il diritto dei genitori naturali alla notifica di tutti gli atti processuali ed endoprocessuali.

  2. In conformità con la Costituzione Italiana e Convenzione Europea la legislazione italiana e regionale deve contenere ai primi articoli delle norme il diritto prioritario e inalienabile della famiglia d’origine a mantenere il suo assetto supportata dall’intervento pubblico, privilegiando in subordine l’affidamento ai parenti del minore.

  3. Garantire il riconoscimento di eventuali violenze/abusi in famiglia esclusivamente attraverso prove certe in contraddittorio con i genitori del minore senza la prevalenza di  “consulenze” e “relazioni di servizio” troppo spesso mirate ad esigenze di dubbia legittimità.

  4. Abolire normativamente la figura del Giudice Onorario Minorile che, secondo la volontà legislativa originaria doveva supportare tecnicamente le decisione della Magistratura Ordinaria giudicante ma che, con il tempo e la procedura, si è quasi completamente sostituita alla stessa, anche per colpa degli organici ridotti. Assistenti sociali, educatori, psicologi, psichiatri, pedagogisti, devono essere utilizzati dal Tribunale, quale consulenti (con certificazione di mancanza di conflitti di interessi), ma non sostituirsi al Tribunale.

  5. Le Regioni devono prevedere organi di controllo veri e reali , con compiti ispettivi e sanzionatori, nei confronti delle case famiglia, famiglie in affidamento, senza demandare tali compiti ai comuni che non dispongono, troppo spesso, neanche di un vigile urbano addetto alla regolazione della sosta degli autoveicoli.

  6. Le Regioni devono agire affinché il “Garante per l’Infanzia” sia dotato di personale, mezzi e poteri e tra questi poteri quelli Ispettivi, Sanzionatori e di Polizia Giudiziaria, attraverso autorizzazione Prefettizia.

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Redazione

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